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Sampdoria-Grosseto: le nostre pagelle

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Genova. Si immaginava una partita diversa. La Samp si è incagliata su un Grosseto ordinato, caparbio. I blucerchiati hanno cercato le chiavi per aprire una porta che sarebbe invece rimasta chiusa fino alla fine.

Romero 7 – sembrava difficile capire fin dove finissero i limiti del Grosseto e dove cominciasse la sua bravura, al 23 del s.t. toglie ogni dubbio con un miracolo su tiro a botta sicura di Caridi. Miraggio.

Volta 6 – sembrava potesse perdere il posto. Parte titolare, si trova davanti un marpione come Caridi, lo controlla, non commette errori, spazza quando necessario. Sbrigativo.

Costa 5,5 – si trova a fare sportellate con due che fanno paura anche quando dormono, se la cava con affanno. Troppi lanci sprecati in fase di ripartenza. Tentennante.

Accardi 6,5 – in un paio di anticipi scomoderebbe paragoni davvero pesanti, ce li risparmiamo per pudore ma ha tenuto su la baracca. Acuto.

Castellini 6 – l’uomo mascherato si trova come compagni di fascia gente che gigioneggia e non affonda mai. Dalla sua parte il Grosseto non sfonda, e qualcosa vorrà pur dire. Sul finale cerca avventura dall’altra parte con poca fortuna. Arrembante.

Semioli 5,5 – a sprazzi nel primo tempo si ripropone con l’abito da sera, poi sembra abbia paura di rovinarlo e lo conserva senza sciuparlo, non affonda il dribbling, non cerca più il fondo, lascia la fascia e va a intasare le linee centrale. Al 35’ prende anche una gomitata e la sua partita finisce lì. Smarrito. Al 37’ Bentivoglio 6 – entra nel momento migliore del Grosseto e prova a dare pepe al match e alle sue giocate. Lusso.

Obiang 7 – non è facile cercare un errore nella sua partita, soprattutto nel primo tempo recupera una montagna di palloni che riesce anche a gestire con grande intelligenza. Offre anche una palla meravigliosa a Pozzi per il gol. Il ragazzo ha 19 anni. Speranza.

Palombo 5,5 –la tranquillità non lo lascia per tutta la partita, finché le cose vanno bene è giusto così, ma nelle partite come oggi dovrebbe essere in grado di dare una svegliata alla squadra. Grave un suo errore che ha innescato il Grosseto sul finale. Latente.

Foggia 5 – quando mette la palla a terra e punta l’avversario è sempre bello da vedere, ma poi sembra non sappia cosa inventare e lascia la palla al compagno più vicino, talvolta all’avversario. Introverso. Dal 24′ s.t. Koman 5 – si sbatte, corre, suda, cerca la porta, ma con pochi risultati. Unico a beccarsi qualche fischio dal pubblico. Sbatacchiato.

Bertani 5 – è francobollato da uno che si chiama Padella, e non è di buon auspicio. Fa ammonire un paio di cagnacci che lo inseguono, ma non accende la scatola magica. Caracolla. Dal 24′ s. t. Maccarone 6 – gioca metà tempo e sfiora due volte il gol su pelle sporche. L’unica cosa che gli si poteva chiedere in più era far gol. Volenteroso.

Pozzi 5,5 – al 10’ minuto gli arriva un’ottima palla da Obiang, tocco sotto a scavalcare il portiere. Pallone che si stampa sulla traversa e Padella (eh sì, ancora lui) che salva sulla linea. Da lì la porta si rimpicciolisce, lui non si arrende ma aveva abituato tutti troppo bene. Attonito.

Atzori 5,5 – ritarda i cambi, e nonostante cambi anche il modulo non sembra però avere osato fino in fondo di ribaltare il match. Ma come si suol dire, con i se e i ma, etc. etc. Dopo tanto averlo elogiato per la gestione dei non titolari, dispiace per Piovaccari. Granitico.

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