Regione, tagli ai treni: botta e risposta Marco Scajola – assessore Vesco

trenitalia
Regione. “L’intervento del consigliere Scajola sulla debolezza della Regione con Trenitalia è ingrato e immeritato, semmai è il Governo che ci ha lasciato soli con Trenitalia, non dandoci alcun sostegno,  a cominciare dai finanziamenti per il trasporto pubblico che per la Liguria sono stati tagliati”.
Risponde così l’assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco alle critiche del consigliere regionale Marco Scajola che accusa la Regione Liguria di essere stata debole con Trenitalia.
Il consigliere Marco Scajola questa mattina aveva infatti presentato un’interrogazione in cui accusava l’assessore Vesco di “utilizzare lo scudo della manovra finanziaria del Governo per giustificare le sue scelte sbagliate e l’azione troppo debole della Regione su Trenitalia. Il problema dei pendolari arriva da lontano ed è da sempre dovuto alla mancanza di azioni forti di vigilanza e monitoraggio da parte dell’amministrazione regionale. Questo ha sempre creato pesanti disagi agli utenti, che invece hanno il diritto di viaggiare su treni puliti e puntuali e non meritano di subire conseguenze negative dovute alle decisioni frettolose di questa Giunta regionale, che amministra il trasporto ferroviario in maniera superficiale” aveva detto Scajola.
“Il consigliere Scajola – è la risposta dell’assessore Vesco – dimentica che il Governo ha tagliato al trasporto pubblico ligure milioni di euro di finanziamenti nel 2011  e si accinge a farlo nuovamente anche nel 2012 in modo ancora più considerevole, con il risultato di determinare una riduzione del servizio a causa della diminuzione delle risorse, essendo la Regione Liguria nell’impossibilità di intervenire a favore del trasporto pubblico con risorse proprie”.
“Per quanto riguarda poi la soppressione dei treni – continua Vesco – ricordo molto bene che lo zio del consigliere Scajola si era impegnato due anni fa a ripristinare il treno notturno Nizza Roma, ma a distanza di due anni non è stato ancora reintrodotto, evidentemente la debolezza è di famiglia”.

Regione. “L’intervento del consigliere Scajola sulla debolezza della Regione con Trenitalia è ingrato e immeritato, semmai è il Governo che ci ha lasciato soli con Trenitalia, non dandoci alcun sostegno,  a cominciare dai finanziamenti per il trasporto pubblico che per la Liguria sono stati tagliati”.  Risponde così l’assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco alle critiche del consigliere regionale Marco Scajola che accusa la Regione Liguria di essere stata debole con Trenitalia.
Il consigliere Marco Scajola questa mattina aveva infatti presentato un’interrogazione in cui accusava l’assessore Vesco di “utilizzare lo scudo della manovra finanziaria del Governo per giustificare le sue scelte sbagliate e l’azione troppo debole della Regione su Trenitalia. Il problema dei pendolari arriva da lontano ed è da sempre dovuto alla mancanza di azioni forti di vigilanza e monitoraggio da parte dell’amministrazione regionale. Questo ha sempre creato pesanti disagi agli utenti, che invece hanno il diritto di viaggiare su treni puliti e puntuali e non meritano di subire conseguenze negative dovute alle decisioni frettolose di questa Giunta regionale, che amministra il trasporto ferroviario in maniera superficiale” aveva detto Scajola.
“Il consigliere Scajola – è la risposta dell’assessore Vesco – dimentica che il Governo ha tagliato al trasporto pubblico ligure milioni di euro di finanziamenti nel 2011  e si accinge a farlo nuovamente anche nel 2012 in modo ancora più considerevole, con il risultato di determinare una riduzione del servizio a causa della diminuzione delle risorse, essendo la Regione Liguria nell’impossibilità di intervenire a favore del trasporto pubblico con risorse proprie”.
“Per quanto riguarda poi la soppressione dei treni – continua Vesco – ricordo molto bene che lo zio del consigliere Scajola si era impegnato due anni fa a ripristinare il treno notturno Nizza Roma, ma a distanza di due anni non è stato ancora reintrodotto, evidentemente la debolezza è di famiglia”.

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