Genova. “E’ la gente che chiede di potere firmare. Poco fa a Sampierdarena mi hanno fermato per strada, chiedendomi informazioni su come fare. I mezzi sono poveri, non abbiamo nemmeno un gazebo, solo un tavolo, ma nonostante questo c’è sempre la coda”. Anche secondo Roberta Pinotti, senatrice del Pd, che ha firmato poco fa presso il banchetto di Via Venti Settembre, a Genova, il traguardo per dire no al Porcellum è vicino. Dai banchetti allestiti nelle strade del centro alle sedi dei partiti che appoggiano il referendum oggi è corsa all’ultima firma.
“E’ una voglia di partecipazione che arriva anche dal successo del recente referendum – continua Pinotti – dalla grande partecipazione alle amministrative e da un disagio chiaro verso chi governa questo Paese. Nonostante ci siano i numeri in Parlamento, e l’abbiamo visto recentemente anche sul caso Milanese, è il Paese che sta dicendo che un governo del genere non può andare avanti. La voglia di firmare è quella di cambiare una legge elettorale sbagliata, che allontana i cittadini dalla politica perchè rende gli eletti semplicemente dei nominati, in un Parlamento sempre meno credibile”.
“La voglia di firmare è alta”, aggiunge Sergio Cofferati, europarlamentare Pd, presente oggi al banchetto di Via XX. “Si tratta ora di fare un ultimo sforzo organizzativo per superare il numero di firme previste. E’ una brutta legge che ha dato il peggio di sè: è evidente per molti ormai che bisogna assolutamente cambiarla”.