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Lazio-Genoa: le nostre pagelle

alberto malesani

La Lazio si era presentata a questa partita con tutti i favori del pronostico. Il Genoa parte intimorito quanto i laziali spavaldi. Poi Malesani tira fuori dal cilindro Jorquera e la partita cambia.

Frey 7 – non è mai chiamato a interventi decisivi, ma sui calci piazzati è sempre impeccabile. Per il resto dà ulteriore sicurezza a una difesa già solida. Spavaldo.

Mesto s.v. – la fascia da capitano forse lo intimorisce, gioca troppo poco per essere giudicato. Granqvist 6,5 – dalla sua parte circola gente minacciosa, eppure non viene mai fuori una minaccia. Glaciale.

Dainelli 6,5 – i primi venti non riesce a tenere il passo di Cissè, che effettivamente pareva incontenibile, poi si toglie un po’ di ruggine e cresce, infilando testa, gambe e fisico ogni volta che ne fosse bisogno. Imperturbabile.

Kaladze 6 – la vittoria è merito anche di tutta la difesa, ma rispetto al suo compagno di reparto ci è parso più sofferente quando c’è stato da soffrire e meno spavaldo quando si è trattato di padroneggiare. Perturbabile.

Antonelli 5,5 – finisce con i crampi e questo è sempre un segno indubbio di grande volontà, ma pesano i primi venti minuti nei quali ha capito davvero poco di quello che stava accadendo. Poi trova la bussola. Sperduto.

Kucka 7,5 – lo ammettiamo, stavamo già pensando che sulla strada per Milano si fosse smarrito. Zittisce tutti con una prestazione di sostanza e intelligenza, con gol e capriola al seguito (voto 9, naturalmente, alla capriola). Acrobata.

Seymour 7 – Malesani dice di lui che gioca da secondo regista, nessuno davvero capisce cosa possa significare, poi lo vedi giocare e capisci. I cileni vanno di moda. Baluardo.

Veloso 7 – quando il Genoa compirà il prossimo passo falso ricordiamoci che è stato proprio Malesani a voler tenere questo giocatore. Preciso, puntuale, una visione di gioco ad ampio respiro. Trova corridoi dove altri vedono solo un coacervo di braghette. Ingegnere.

Constant 5 – meriterebbe un voto più alto solo perché è per ridargli il suo ruolo naturale che il mister cambia modulo e ripropone il trequartista. Forse Constant si è perso a Verona. Barcollante. Dal 1’ del s.t. Jorquera 7,5 – entra e cambia volto al match, si infila dappertutto e illumina gli avanti con deliziosi assist. A quel punto Reja non capisce più nulla e le inventa tutte per fermarlo, ma non ci riesce. Sgusciante.

Palacio 8 – se nel primo tempo avesse fatto gol con quel pallonetto da assist di Veloso avrebbe potuto togliersi la maglia e dire: “Ok, per oggi ho fatto abbastanza”. Rimedia con un gol, l’assist, finte, dribbling. Che bel giocatore. Geniale.

Caracciolo 5,5 – è difficile togliersi di dosso la ruggine con gente come Dias e Biava, tignosa, puntuale e cattiva. Paradossalmente non è neanche troppo facile fare il compagno di reparto a uno imprevedibile come Palacio. Arruginito. Daò 25′ del s.t. Pratto 6,5 – entra e il Genoa segna. Poi fa a sportellate per tenere la palla lontano da Frey. Talismano.

Malesani 7 – va a prendersi i tre punti contro quella che era reputata una delle squadre più in forma del campionato. Ora il compito più difficile sarà quello di far mantenere la concentrazione. Volpe.

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