Cronaca

Genova, sicurezza: la città, le sue ombre e l’allarme sale gioco

Francesco Scidone

Genova. Tagli. Tagli. Ancora tagli. Sistema in crisi, impossibilità di gestire finanziariamente anche i servizi essenziali. E’ in crisi la regione per la sanità. E’ in crisi il trasporto pubblico. E’ in crisi tutto il comparto della sicurezza. Pochi gli uomini a disposizione delle forze dell’ordine, poche le risorse.

Sull’allarme sicurezza si è discusso anche ieri a Matrix – la trasmissione di approfondimento trasmessa in seconda serata da Canale5 – a cui è intervenuta anche la sindaco di Genova Marta Vincenzi (che sul suo profilo Twitter non ha mancato di puntualizzare: “Ieri sera mi hanno tenuta prigioniera due ore a Mediaset per darmi la parola solo per pochi minuti. Tutto Roma e Alemanno. Poveretto!!!”.

Eppure, se la ribalta nazionale se la prende Roma (non recriminiamo, però, e prendiamola sportiva come ha fatto il sindaco: poveretti!), la questione sicurezza nel genovese sta prendendo una nuova sfumatura: dalle diverse emergenze (scippi, rapine, violenze tra bande, sicurezza dei luoghi pubblici, etc. etc. ) adesso è il turno delle sale gioco.

Un “allarme” lanciato già dal presidente Muncipio centro Ovest Franco Marenco, poi discusso da questo giornale con Mauro Avvenente – presidente del VI Municipio Ponente di Genova. Nel voltrese erano emerse alcuni mugugni sulla presenza di sale gioco, Avvenente aveva spiegato che le licenze non passavano né dai municipi né dai comuni e che le rilasciava la questura.

A distanza di mesi la questione è arrivata anche al sindaco e all’assessore alla sicurezza Francesco Scidone, che improvvisamente hanno saputo della moltiplicazione di sale gioco nel centro storico cittadino.

La promessa fatta ai comitati cittadini di Prè è stata quella di ridurre gli orari nell’esercizio di questo tipo di attività, inserire vincoli urbanistici, obbligare ad avere un’entrata secondaria oltre a un parcheggio, e l’inserimento di altri vincoli.

Il consiglio per compredere ancora meglio il fenomeno è andarsi a leggere un meraviglioso libro di sociologia scritto dal genovese d’adozione Alessandro Dal Lago e dal genovese doc Emilio Quadrelli, dal titolo “La città e le sue ombre”. Il libro è un’inchiesta e ricerca compiuta nel genovese, che già raccontava le relazioni con la criminalità organizzata delle macchinette del videopoker e il degrado sociale che la loro presenza determina. Il libro è del 2003. Ieri si è parlato di emergenza.

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