Genova. Rapina la collana in oro a un’anziana donna, per poi dileguarsi tra la gente che sta per rincasare all’ora di cena. Si tratta di un cittadino marocchino di 32 anni disoccupato e senza fissa dimora, con precedenti per spaccio di droga, che in viale Odino, con un oggetto appuntito, ha minacciato di morte la vittima prescelta, un’ ottantenne nativa del Cile, per poi impossessarsi del suo monile.
Nello strappo la donna si ferisce, forse per una gomitata, e perde sangue dal naso. Una volante della Questura arriva sul posto mentre un altro equipaggio inizia a perlustrare a raggio la zona nella speranza di intercettare l’uomo, descritto al meglio da alcuni testimoni. La volante sul luogo del reato dirama via radio ogni informazione utile al rintraccio del rapinatore: colore degli abiti, tracolla “taroccata” tipo Louis Vitton.
Il rapinatore scappato nei vicoli è braccato. Viene fermato dai poliziotti esattamente cinque minuti più tardi in piazza Portello. L’individuo è alla fermata dell’autobus pronto a salire in direzione di piazza Fontane Marose. Fa l’indifferente, dice agli agenti di non avere documenti e che nel borsello ha solo due cellulari. Invece dentro, in una delle tasche, ci sono delle forbici, probabilmente usate per la rapina.
La T-shirt indossata riporta la stessa scritta di quella letta dalla vittima sulla maglia del malvivente che l’ha aggredita. Il cerchio si stringe, diversi gli elementi di colpevolezza. I poliziotti fermano lo straniero e il pubblico ministero competente ne dispone la custodia in carcere.