Genova. Pochi bidelli, classi sovraffollate, meno sostegno ai disabili e accorpamenti tra diversi istituti. Sono questi i problemi più evidenti che emergono il giorno della riapertura delle scuole a Genova e in Liguria, diretta conseguenza della Finanziaria di luglio.
Mentre tornano oggi sui banchi gli studenti di tredici regioni, tra cui anche 90.000 ragazzi della provincia di Genova, secondo alcuni dati nel capoluogo ligure mancano all’appello circa 500 insegnanti di sostegno e ci sarebbero circa 480 alunni disabili in più “non previsti”.
La scuola ligure, che in 10 anni ha perso 2500 posti di lavoro, inizia l’anno scolastico con lo spettro di altri tagli: intanto è stata annunciata la prima mobilizione studententesca a livello nazionale, prevista per il 7 ottobre, indetta per protestare contro alcuni provvedimenti del governo, primo tra tutti l’accorpamento degli istituti. Infatti, 900 delle attuali 10.500 istituzioni scolastiche verranno unite a sedi scolastiche con almeno 500 alunni, nel tentativo di ridurre le spese. Secondo Tuttoscuola, però, questo provvedimento comporterà l’eliminazione del 30% dell’organico negli istituti.
Per quanto riguarda le cifre fornite dal ministero dell’Istruzione, gli studenti iscritti al prossimo anno scolastico sonoquasi 8 milioni; iscrizioni in calo nel sud e nelle isole, mentre aumentano nel nord-ovest e nel centro: in molti, poi, hanno scelto l’istituto tecnico, ma calano le iscrizioni ai professionali.
Per la prima volta, inoltre, i libri che saranno adottati quest’anno per il prossimo anno scolastico dovranno essere testi anche in formato elettronico. Una misura che dovrebbe garantire un consistente risparmio alle famiglie viste anche le polemiche per il caro-libri di quest’anno.