Genova. Nel pomeriggio davanti a Palazzo Tursi si è tenuto un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori dei Nidi e delle Scuole d’infanzia genovesi. La protesta aveva come obiettivo la Giunta comunale, che secondo le organizzazioni sindacali, sta esternalizzando diverse attività di questo ambito.
“E’ un processo che è in atto da anni – ci dice Anna Maria Rosa Spini dell’Unione sindacale di base – si è cominciato con il servizio di pulizia per passare alla mensa e ora si sta toccando anche chi si prendeva cura dei disabili”.
Un lento processo che porta diverse mansioni lontano dal controllo del Comune con la creazione di problemi relativi sia al servizio sia alle lavoratrici che quel servizio garantivano: “Con l’aggravante – ribadisce Rosa Spini – che ci sono persone vincitrici di un concorso pubblico, che avrebbero dovuto ottenere una stabilizzazione dopo anni di precariato e che invece ora rischiano di rimanere a casa”.
Anche Piero Favetta riprende questo discorso aggiungendo una aggravante rispetto alle decisioni prese dalla Giunta: “Lo specifico motivo per cui siamo qui è che il Comune di Genova ha deciso di appaltare all’esterno il sostegno ai bambini disabili nelle scuole infanzia il servizio disabili – aggiungendo poi – il comune si nasconde dietro i provvedimenti di Berlusconi e Tremonti non perché la manovra effettivamente non produca questi effetti, ma semplicemente perché questo tipo di organizzazione era stata portata avanti dalla Giunta da anni”.
E’ proprio questo il motivo per il quale lo slogan di questo presidio è quello che recita “Lacrime di coccodrillo”, per secondo chi oggi ha protestato, la Giunta imputa al Governo centrale decisione che sono proprie.
Domani queste lavoratrici si ritroveranno in Consiglio comunale cercando di parlare con chi ha la competenza su questi temi, cercando di ottenere garanzie e chiarezza.