Genova. Secondo il filosofo Giulio Giorello, ieri a Genova per il Festival dell’Acqua, serve una struttura meta-statale per gestire l’oro blu. L’acqua è “uno di quei beni primari per i quali è necessario il controllo dello Stato o di una struttura meta-statale che intervenga laddove la semplice competizione porti ad equilibri sub ottimali”.
Giorello, che afferma di aver votato contro la privatizzazione nel referendum, si è detto d’accordo “con esperimenti di privatizzazione ma questi non devono essere cancellare la responsabilità sociale di una compagine democratica nel gestire il problema delle acque”.
In futuro, saranno combattute nuove guerre non per il petrolio o per l’oro, ma per l’acqua. Lo ha detto il filosofo Giorgio Giorello durante la lectio magistralis tenuta nel corso del Festival dell’Acqua, organizzato a Genova da Federutility. “Nel 2007 – ha detto Giorello – il 36% della popolazione subsahariana non aveva accesso ad alcuna forma di acqua potabile. Questo dato è aumentato e aumenterà a causa dei processi di desertificazione dovuti all’antropizzazione ma anche a causa del clima. Le guerre per l’acqua saranno il futuro del nostro pianeta? Non lo so. So che i conflitti per l’oro blu sono nel mito e nella cultura del mondo da millenni”