Il sistema di tracciabilità dei rifiuti è salvo. Lo ha deciso la commissione Bilancio del Senato che con un emendamento ha chiesto il ripristino del Sistri dopo la cancellazione prevista dalla manovra economica di Ferragosto. Dopo tante contoversie, il Sistri torna, dunque, a far parlare di sè.
“E’ un segnale importante per la difesa dell’ambiente e la tutela della legalità nel nostro paese – ha commentato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – Sono convinta che, con l’opportuno rodaggio previsto e con gli interventi che si renderanno necessari per andare incontro agli operatori, il Sistri partirà al meglio e si rivelerà un utilissimo strumento per le aziende e per la protezione del territorio”.
Anche i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, il ripristino del Sistri “è un’ottima notizia. Ora però il governo deve impegnarsi, da oggi fino all’entrata in vigore delle nuove procedure, per correggere i tanti difetti, le tante tare che hanno impedito finora l’efficace avvio del sistema complicando inutilmente la vita a imprese e operatori”. L’Italia, aggiungono i senatori, “è il Paese delle ecomafie, per questo ha più bisogno di ogni altro di un sistema di tracciabilità che renda certo e trasparente il cammino dei rifiuti industriali, soprattutto di quelli pericolosi, dal luogo di produzione fino allo smaltimento finale. Per questa ragione ci siamo battuti contro la cancellazione del Sistri, ma da adesso in avanti pretendiamo dal Ministero dell’Ambiente e dal governo meno chiacchiere e un po’ più di efficienza”.
Anche l’assessore comunale Carlo Senesi aveva espresso importanti perplessità sull’abolizione del Sistri, “un sistema farraginoso”, ma “che permetteva la traccibilità dei rifiuti”, e la cui abrogazione, secondo Senesi si sarebbe tradotta in “un possibile favore a chi con i rifiuti lavora e non solo: il sistri coinvolgeva tutte le attività produttive, in altre parole tutte le aziende che producono e scaricano rifiuti”.
L’emendamento approvato introduce alcune novità: il Sistri enterà in vigore a partire dal 9 febbraio 2012. Le imprese interessate avranno cinque mesi di tempo per cercare di affrontare le difficoltà denunciate in passato dalle categorie. A questo proposito il ministero dell’Ambiente sarà chiamato a confrontarsi con rappresentanze di imprese e gestori per mettere nero su bianco le criticità emerse e individuare eventuali rimedi.
Un decreto del ministero dell’Ambiente con quello della Semplificazione dovrà definire un regime di esenzioni parziali o totali dal Sistri solo per i rifiuti non pericolosi. L’emendamento dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione della manovra di Ferragosto.
Così come l’abolizione del Sistri aveva suscitato un immediato vespaio di polemiche, anche l’approvazione dell’emendamento hnon ha lasciato indifferenti i numerosi operatori “riuniti” nelle diverse pagine Facebook create per l’occasione. “Mi auguro solo che il 9 Febbraio parta davvero, senza ulteriori proroghe. Così si schianta tutto finalmente ci togliamo di mezzo questo porcaio”, scrive Matteo.
Tra gli operatori prevale un clima di scetticismo e preoccupazione, come espresso da Fabio: “Si tratta comunque solo di un’approvazione in commissione bilancio. Ha il suo peso, ma non è ancora niente di definitivo. Il problema è che se l’emendamento verrà confermato così com’è si aprirà un ulteriore periodo di incertezza in attesa del d.m. e degli incontri con le aziende etc etc. Certo che peggio di così questo governo non poteva fare”. Caustica, Antonella: “Riesumato il cadavere. Con il consenso generale di tutte le forze politiche…. Bene, almeno abbiamo conferma che fan parte tutti della stessa risma”.