Politica

Da Facebook al faccia a faccia: Pinotti incontra i suoi sostenitori

Genova. La campagna per le primarie del centrosinistra è partita, e ha tutta l’aria di essere una campagna 2.0, basata su social network, Internet, e partecipazione.

Dopo i tweet di Marta Vincenzi, la sua, per ora unica, sfidante Roberta Pinotti, ha riunito oggi, centinaia di persone, circa 300, con il passaparola virtuale di Facebook.
“L’incontro di oggi nasce da Facebook – ha spiegato la senatrice Pd – da quando ho rilasciato l’intervista, mi hanno scritto moltissime persone entusiaste della mia disponibilità a candidarmi alle primarie, con la promessa di dare una mano. Alcune, e molte non le conoscevo, mi hanno dato idee bellissime per Genova, da programma”. E siccome secondo Pinotti “la rete è importante, ma poi bisogna guardarsi negli occhi e vedere, operativamente, cosa si può fare davvero” terminate le ferie, la macchina “virtuale” è partita organizzando l’incontro odierno con i suoi sostenitori a Santa Zita “il primo e con una partecipazione che è andata oltre le mie aspettive”.
Partecipazione fa rima con primarie, ancora oggi reclamate a gran voce. “Le primarie sono una grande forza per la politica, raccolgono energie positive – ha detto Pinotti – lo abbiamo visto nelle ultime amministrative”.

La campagna di Roberta Pinotti parte da qui, per proseguire poi con un percorso che toccherà tutti i quartieri. “Per ascoltare, raccogliere idee e rilanciarle, che è poi il compito di chi ha un ruolo politico”. Sulle idee da mettere in programma, la senatrice non si sbilancia: “Oggi non le svelo, però è importante che molti abbiano detto la loro su argomenti come centro storico, commercio, turismo. Sono tutte energie utilizzabili dalla politica, spesso coperte, che spero di fare uscire fuori. Quando sono andata a trovare il console Culmv, ad esempio, i portuali mi hanno detto ‘strano che in una città come Genova il lavoro sia vissuto quasi come un fastidio’, la prima idea quindi su cui puntare è questa, il lavoro, reso compatibile con la città, ma che non può diventare mai qualcosa di negativo”.

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