Genova. “Ieri intorno alle 14 nel carcere genovese di Marassi, un detenuto marocchino (K.M), ristretto presso la sesta sezione è stato aggredito violentemente da 8 detenuti di origine italiana presso la sala socialità. Fondamentale il tempestivo intervento degli agenti della polizia penitenziaria che hanno sottratto il detenuto marocchino alla violenza degli aggressori. Inoltre nella stessa sezione un altro detenuto, anch’egli di origini magrebine, ha tentato di togliersi la vita tramite impiccagione. Ancora una volta una vita è stata salvata dal Poliziotto Penitenziario di turno. Questo tourbillon i di eventi critici all’interno di Marassi di rischiano di mandare in Tilt l’intero sistema e rendere impossibile la gestione e il controllo del personale di polizia penitenziaria Polizia Penitenziaria”.
A dichiararlo è il Segretario Regionale Uil Penitenziari Liguri, Fabio Pagani, che preoccupato aggiunge: “L’ istituto ospita circa 790 detenuti, quasi il doppio della capienza massima prevista (435) . Il caldo, le celle sovraffollate (anche 8 detenuti in meno di 20 mq), le gravi carenze organiche nelle fila dei baschi blu ( – 150 unità), la costrizione all’ozio della quasi totalità dei detenuti, la mancanza di risposte concrete rendono incandescente e pericolosa la situazione all’interno del carcere genovese . Purtroppo si continuano ad ammassare persone nelle celle sovraffollate alimentando disumanità ed inciviltà. In questo quadro desolante – conclude Pagani – i poliziotti penitenziari continuano a prestare, tra innumerevoli difficoltà, la propria opera riuscendo a salvare l’ennesima vita umana”.