Cronaca

Tutto pronto per lo sciopero generale, Cgil: “La manovra grava solo su dipendenti e pensionati”

Genova. A pochi giorni dallo sciopero nazionale del 6 settembre, l’attivo provinciale dei quadri, delegati e attivisti della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova si è riunito questa mattina a Genova nella Sala Chiamata al Porto per definire i dettagli e ultimare la preparazione. “La manovra è necessaria, ma dovrebbe far pagare chi fino ad adesso non ha sentito la crisi e non colpire solo dipendenti e pensionati”, esordisce Ivano Bosco, segretario della Camera del Lavoro genovese.

Lo sciopero è indetto soltanto dalla Cgil, mentre le altre due sigle sindacali non aderiscono, quindi si è spesso parlato di una vera e propria frattura. “Non voglio polemizzare, ma basterebbe riflettere su come le misure del Governo vanno a colpire le classi più deboli per capire cosa sarebbe giusto fare”. Tante le proposte della cosiddetta contromanovra della Cgil, che è pronta per far sentire le ragioni dei lavoratori durante uno sciopero che è anche politico. “E’ uno sciopero contro la politica di questo Governo, per la precisione il terzo in 14 mesi e il secondo in 4 mesi – continua Bosco – Questo Governo è un danno e più rimane in carica e più peggioreranno le cose”.

Sulla vicinanza del Partito Democratico alla manifestazione di protesta, il segretario della Camera del Lavoro ha precisato: “Siamo contenti del fatto che il segretario generale abbia dichiarato non l’adesione, perché un partito politico non può aderire, ma abbia riconosciuto la giustizia delle nostre motivazioni”. La precisazione di Bosco non appare del tutto casuale. Ha specificato che la Cgil si rapporta con i segretari nazionali e non con esponenti locali del partito. Questo potrebbe essere un chiaro riferimento alla posizione assunta dalla senatrice Roberta Pinotti, sfidante di Marta Vincenzi alla prossime primarie per la candidatura alla corsa per Palazzo Tursi, la quale invitava lo storico sindacato a riflettere sui tempi dello sciopero, consigliando anche di ritrovare una via unitaria con Cisl e Uil.

“Il Governo interviene sempre a senso unico sul lavoro dipendente e le pensioni. Solo questa parte di popolazione finisce per pagare la crisi e gli errori di chi governa – dichiara Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil – Ieri, a casa del Presidente del consiglio, esautorando il Consiglio dei Ministri e il Parlamento delle proprie funzioni, si è deciso inoltre di togliere il contributo di solidarietà. Questo mossa rende ancora più sensato il nostro sciopero”

E sulla mancata adesione di Cisl e Uil, Fammoni dice: “In tutta Europa quando esistono manovre inique i sindacati si mobilitano e fanno sciopero. Solo in Italia non succede, ma a questo punto devono dire se condividono e no la manovra – spiega – Se non la condividono, allora spieghino cosa faranno per cambiarne i contenuti”.

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