Cronaca

Sportello dei Diritti chiede controlli sui Rave, per il sindaco di Rovegno: “Inutile”

rave

Le notizie di rave non autorizzati, bloccati dalle varie forze di polizia su tutto il territorio nazionale sono sempre più frequenti. Si tratta in particolare di raduni sprovvisti di qualsiasi autorizzazione, che arrivano a ospitare migliaia di giovani in luoghi lontani dai centri abitati, tipo boschi e campagne, e che spesso finiscono in tragedia, come è avvenuto lo scorso luglio a Rovegno, dove ogni anno si svolge il famoso rave Party di Pietra Nera.

Una festa che non si dimenticherà facilmente, visto che il bilancio fu davvero funesto. Un giovane di 29 anni, Fabrizio Torrini, morì a causa di un mix di alcol e droga, mentre un’altra ragazza di 25 anni finì in coma all’ospedale per lo stesso motivo. Per non parlare delle denunce, che ammontano a decine e decine ogni anno.

Proprio dopo aver analizzato la situazione, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, propone una nuova strategia di controllo. “Per diffondere notizie su questi eventi non si utilizzano più solamente i tradizionali canali di comunicazione, quali il cosiddetto ‘pierraggio’, ossia attraverso alcuni soggetti che si sobbarcavano l’onere di contattare quanta più gente possibile, ma anche la rete – spiega – Questo consente di contattare in maniera rapida e in forma pressoché anonima migliaia di persone da ogni luogo”.

Per questi motivi Giovanni D’Agata chiede anche l’intervento della polizia postale, affinché i rave possano essere bloccati in tempo. Secondo il sindaco di Rovegno, però, questi controlli sarebbero purtroppo inutili. “Da quello che mi risulta, anche la rete è ormai uno strumento sorpassato – spiega Giuseppe Isola – anche quest’anno, sul finire di questo tragico rave, mi sono intrufolato in mezzo ai giovani, proprio per capire come funzionino queste feste”.

Il primo cittadino di Rovegno ha chiesto informazioni a una coppia di ragazzi francesi, in particolare per sapere come vengono comunicati i luoghi di incontro. “Mi hanno risposto che non si comunica più su Internet perché la paura di essere scoperti è troppa – conclude Isola – le date del prossimo evento vengono comunicate durante quello in corso o via sms. Insomma, credo sia molto difficile riuscire a controllare totalmente questo fenomeno disastroso”.

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