Genova. Sotto questo cielo genovese d’agosto freme la voglia di primarie. Uno strumento introdotto qualche anno fa dal centrosinistra, spesso criticato, ma che in questo momento – soprattutto dopo l’ultima tornata di amministrative – sembra ben declinare il processo decisionale alla voglia di partecipazione.
Non è perciò un caso che ci sia anche negli orizzonti del Pdl genovese la possibilità di utilizzarle. Lo aveva già detto il neo segretario nazionale Angelino Alfano, lo hanno ripreso da più parti gli esponenti genovesi del partito.
Ne abbiamo parlato con Matteo Campora, capogruppo Pdl in consiglio comunale, che lo ha fatto in maniera molto aperta, serena e con pochi infingimenti.
“Può essere una strada se ha il compito e la finalità di far sviluppare un confronto all’interno del partito e mettere in moto nuove energie. Non è una strada obbligatoria, ma non deve essere scartata a priori”.
Gli abbiamo chiesto perciò, se per il centrodestra, storicamente più debole nel comune di Genova, non sarebbe meglio approfittare della battaglia tutta femminile all’interno del Pd e portare già avanti un candidato forte.
“Non è detto che si facciano le primarie, questa è solo una possibilità, ma potrebbe anche succedere che noi a ottobre arriviamo a un candidato che riesce a mettere tutti d’accordo”.
Il partito, da più fronti, sembra aver accettato e accolto di buon grado l’idea delle primarie. Ma è ancora difficile comprendere quale possa essere la reazione della base: “Secondo me la base chiede partecipazione, e parte degli iscritti accoglierebbero favorevolmente le primarie, proprio perché danno ampia disponibilità a esprimere la propria opinione. L’auspicio, poi, è quello di affrontare questo percorso con la Lega”.
Si potrebbero profilare primarie di coalizione dunque, ma a quel punto la Lega Nord, con la sua organizzazione, potrebbe rappresentare un’insidia e ottenere un proprio candidato.
“Io credo che la Lega è sì ben organizzata, ma anche il Pdl lo è, e per ora ha anche numeri superiori. A me non farebbe paura, la cosa importante è scegliere un candidato che abbia chance di vittoria, che sappia raccogliere voti anche oltre l’elettorato di riferimento”.
Nonostante la nostra richiesta esplicita, Campora non fa nomi e non esprime preferenze “Quelli circolati in questi giorni sarebbero tutti ottimi candidati”, però apre la porta al candidato esterno. “A me non piace parlare di candidato della società civile, ma sono certo che un candidato esterno al partito sarebbe una buona soluzione”.
Che primarie siano, dunque, anche per il Pdl.