E’ finita la terribile epopea dei tre italiani detenuti da un mese a Tripoli e liberati dai ribelli. Il 42enne genovese Luca Boero è un body guard che ha lavorato in numerosi locali notturni di Genova come addetto alla sicurezza. Secondo quanto si è appreso, era partito per lavorare in qualità di addetto alla sicurezza per conto di alcune famiglie benestanti libiche.
Boero, in compagnia degli altri due italiani trovati con lui, Antonio Cataldo e Vittorio Carella, stava attraversando il confine dalla Tunisia quando è stato fermato da truppe fedeli al colonnello Gheddafi.
“Sono stati arrestati dalle autorità gheddafiane un mese fa, sono stati detenuti e sono stati liberati dagli insorti quando hanno aperto quel carcere entrando a Tripoli. Una bella storia molto semplice – ha dichiarato il console di Bengasi, Guido De Sanctis – in mano al cattivo e liberati dal buono”.
Intanto il ministero degli Esteri e quello degli Interni – scrive il sito blitzquotidiano.it – ha smentito che si tratti di contractor. Non si sa pertanto come mai siano entrati in Libia dalla Tunisia. Una volta liberi comunque, i tre italiani sono stati presi in consegna dai ribelli, che li hanno accompagnati all’Hotel Corinthia di Tripoli, dove si trovano anche molti degli inviati italiani e internazionali che stanno raccontando la guerra.