E’ “molto semplice” la vicenda che riguarda i tre italiani detenuti da un mese a Tripoli e liberati dai ribelli. Lo dice il console di Bengasi, Guido de Sanctis, e spiega che i tre, il genovese 42enne Luca Boero, Antonio Cataldo (27 anni della provincia di Avellino), e Vittorio Carella (42 anni, della provincia di Milano) “sono stati arrestati dalle autorità gheddafiane un mese fa, sono stati detenuti e sono stati liberati dagli insorti quando hanno aperto quel carcere entrando a Tripoli. Una bella storia molto semplice -aggiunge il console- in mano al cattivo e liberati dal buono”.
Il ministero degli Esteri e quello degli Interni – scrive il sito blitquotidiano.it – ha smentito che si tratti di contractor. Non si sa pertanto come mai siano entrati in Libia dalla Tunisia.
I tre, secondo quanto si apprende, erano entrati in Libia dalla Tunisia ma sono stati arrestati dalle milizie lealiste che controllavano la zona. Sono poi stati trasferiti in un carcere a Tripoli o nelle vicinanze. Al momento della liberazione, quando gli insorti durante la loro avanzata hanno man mano liberato dalle carceri che incontravano i detenuti anti-Gheddafi, i tre sono apparsi ”molto scossi” e hanno riferito di aver subito ”violenze” durante la detenzione.
Una volta liberi comunque, i tre italiani sono stati presi in consegna dai ribelli, che li hanno accompagnati all’Hotel Corinthia di Tripoli, dove si trovano anche molti degli inviati italiani e internazionali che stanno raccontando la guerra.