Politica

Manovra Governo, Vinai (Anci): “I costi della politica non sono nei piccoli comuni”

vinai

Genova. La messe di valutazioni sulla manovra proposta ieri dal Governo continua. Da una parte la schiera di chi accoglie con favore quelli che sono interpretati come dei tagli alla casta e agli sprechi, dall’altra invece chi è preoccupato per il destino dei comuni e per la perdita del rapporto con il territorio.

Abbiamo parlato della manovra presentata ieri dal Governo con Pier Luigi Vinai, segretario di Anci Liguria, insomma rappresentante di coloro che più di ogni altro sarebbe toccato da questa manovra che, come noto, prevede il taglio dei comuni sotto i 1.000 abitanti (sarebbero 98 in Liguria, 41 ad Imperia, 18 quelli genovesi, tra i quali Portofino).

“Innanzitutto il primo passo è quello di leggere tutto sulla Gazzetta Ufficiale, per ora abbiamo conosciuto sugli annunci, ma non abbiamo ancora potuto affrontare la materia”. Poi continua: “La logica attraverso cui si propone il taglio e il successivo accorpamento dei comuni sotto i mille abitanti è quella di tagliare i costi della politica. Ma i costi della politica non stanno nei piccoli comuni, certo anche lì c’è bisogno di una razionalizzazione, ma sicuramente i costi di tutti i 98 comuni liguri sotto i mille abitanti non è neanche lontanamente paragonabile a quello della Regione, per esempio”.

“Per storia – ci dice -, l’Italia avrebbe dovuto avvicinarsi al modello francese, dove i comuni sono forti e si relazionano direttamente allo stato, invece stiamo andando verso un modello tedesco, non rendendoci conto che tra i Land e le nostre regioni c’è molta differenza”.

Le regioni, dalla carte costituzione erano pensate come decentramento, nella pratica hanno poi raddoppiato l’accentramento “Se ne accorse anche Sturzo, che lo scrisse nei suoi ultimi giorni di vita. E pensare che era stato un sostenitore delle regioni”.

Sulla razionalizzazione dei costi e delle procedure, Anci aveva già cominciato a lavorare attraverso le unioni dei comuni, unione dei servizi da gestire attraverso la cosiddetta “aria vasta” che avrebbe dovuto operare nel campo dei rifiuti, della polizia locale, dell’acqua.

“Con questa manovra questo lavoro potrebbe ora essere vano, un conto è mettere assieme servizi, un contro mettere assieme Comuni veri e proprio: che fine farà Portofino?”.

In tutto questo però Vinai ha una certezza. “Questa crisi che non è ancora finita, e questi cambiamenti possono essere una possibilità per ritornare davvero a una politica delle competenze, bisogna studiare, lavorare e conoscere la materia”.

Più netto nel suo giudizio sulla manovra si mostra invece Franco Floris, presidente della commissione finanze locali dell’Anci, che ci dice: “L’eliminazione dei piccioli comuni sotto i mille abitanti è una sonora sciocchezza non dà risparmi significatvi, crea danni sociali enormi. I piccoli comuni sono una grande ricchezza e sono l’unico presidio rimasto sul territorio, la loro presenza dà risposte ai cittadini che così non si sentono abbandonati. Ci saranno gravi ripercussioni sul territorio”.

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