Cronaca

Genova, giro di vite in centro storico: decine di arresti e denunce, coinvolto anche un minore

via prè

Genova. Prosegue l’attività di contrasto al fenomeno dello spaccio nel centro storico. Ieri pomeriggio è finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, un cittadino tunisino di 44 anni, Taoufik Medini, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali.

Gli agenti sono risaliti all’uomo dopo un servizio antidroga che aveva portato all’aresto un cittadino senegalese. Quest’ultimo si avvaleva della collaborazione del tunisino per la vendita della cocaina: gli acquirenti contattavano Medini che provvedeva a inviarli al senegalese che procedeva alla vendita diretta dello stupefacente.
Nella circostanza era stato denunciato per favoreggiamento anche l’acquirente, un operaio italiano di 40 anni.

Questa è l’ultima operazione “antispaccio” in ordine di tempo effettuata dalle forze della polizia: nel mese di agosto il Commissariato di Pré ha arrestato sette persone per spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui un cittadino marocchino, cinque tunisini e un senegalese, avvenuti in via di Pré, oltre all’Operazione “Regina di Cuori”, che ha portato in manette una spacciatrice tunisina ricercata.

Sono stati poi sequestrati 150 grammi di eroina e cocaina, 2500 euro ed è stato restituito al legittimo proprietario un ciclomotore rubato, utilizzato per effettuare consegne di stupefacente in via Pré.

Da rilevare in particolare l’arresto di due cittadini tunisini, entrambi profughi provenienti da Lampedusa, per spaccio di stupefacenti in concorso tra loro. Uno dei due, Hammami A., utilizzava il secondo, un concittadino minorenne, con il compito di contattare i clienti e concordare il prezzo dello stupefacente. Hammami effettuava materialmente le consegne, ritirando il denaro e cedendone una parte come compenso al complice minorenne.

I servizi di controllo del territorio hanno portato all’ulteriore arresto di tre persone e alla denuncia di 13 persone, nonché all’identificazione di 150 persone, molte delle quali, straniere, accompagnate all’Ufficio Immigrazione.

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