Cronaca

Gaetano Saya, avviata l’istruttoria, mentre è polemica sull’adunata genovese

gaetano saya

Genova. Cacciata degli stranieri, restrizione della libertà di stampa, espulsione per tutti gli stranieri immigrati in Italia dopo il 1977, immediata uscita dall’Europa: sono solo alcuni dei punti del programma del movimento fondato da Gaetano Saya, diffuso sul suo sito internet. Saya, insieme al suo Partito Nazionalista Italiano, ha annunciato a Genova per il prossimo 22 e 23 settembre la I “‘Adunata delle camicie ocra’, finalizzata alla prima raccolta di candidati per le prossime elezioni politiche per spazzare via la casta ladra dei politicanti”.

A Genova, i commenti da parte degli esponenti politici locali non si sono fatti attendere: “La sicurezza e la difesa della patria non ha bisogno di legioni per questo esistono le forze dell’ordine e l’esercito, l’Italia è una democrazia non il far west degli sceriffi”, spiega Valerio Barbini, coordinatore provinciale di Sel Genova. “Si tratta probabilmente, di una goliardata che avrà poco seguito (non è il primo esperimento, le ronde della lega chi se le ricorda più?) ma è necessaria una risposta veloce e chiara dalle istituzioni e della società civile. Si tratta infatti di una goliardata molto pericolosa, tutti abbiamo ancora fresca la memoria di Oslo e di Utoya per prendere la cosa alla leggera”.

Ha i toni più pacati Gianni Plinio, che rimpiange i bei tempi andati: “Il vero Msi è stato quello di Giorgio Almirante, dove ho avuto l’onore di militare in prima persona – spiega l’ex consigliere regionale e responsabile sicurezza del Pdl. “Per quel che riguarda la nascita di questi nuovi movimenti mi sembrano ben poca cosa: credo però che qualunque espressione politica debba essere ammessa, sempre a patto che rispetti le leggi”.

Durissima invece Maruska Piredda, consigliere regionale dell’Idv e presidente della commissione Pari opportunità: “Iniziative xenofobe di questo genere sono un’offesa a tutto il popolo italiano, composto da persone che, fanno della solidarietà e della disponibilità verso i meno fortunati una fede autentica – spiega l’esponente IDV – Se, come annunciato, dovesse svolgersi una manifestazione di questi nostalgici a fine settembre a Genova, non ho dubbi che sarà netta la presa di posizione della cittadinanza. Come dimostrano i fatti del 30 giugno del 1960, i genovesi non hanno mai esitato a scendere in piazza a difesa della democrazia”.

Sul piede di guerra le associazioni glbt del capoluogo ligure: “Sospettiamo che la scelta di Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, dove i nazifascisti dovettero arrendersi senza condizioni alla popolazione,non sia casuale”, spiega Ostilia Mulas, di Arcilesbica e Presidente di Arcigay Genova. “E’ gravissimo che questo gruppo insieme ad altri sia attivo sul territorio italiano e per di più corteggiato da alcuni settori politici. A fronte della disastrosa condizione economica e morale del Paese sconsigliamo vivamente di sottovalutare questi fenomeni come manifestazion folkloristiche”.

Dura condanna anche dal Pd: “Questo evento, se davvero, come non mi auguro, dovesse avere luogo, rappresenterebbe una ferita per tutta la cittadinanza, anche ricordando la medaglia d’ oro per la resistenza guadagnata sul campo da tanti valorosi genovesi nel momento piu’ buio del secolo scorso – spiega il Presidente del pd genovese Alberto Villa – Come presidente dell’ assemblea provinciale del Pd, chiedo alle autorità governative la massima vigilanza su questa iniziativa, che a mio parere, essendo palesemente antidemocratica, andrebbe evitata”.

Intanto l’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Ministero per le Pari Opportunità, ha aperto un’istruttoria sulle dichiarazioni di Gaetano Saya, l’ex leader del Partito nazionalista e fondatore del Dipartimento studi strategici antiterrorismo ha pronunciato pubblicamente dichiarazioni nelle quali incita all’odio razziale e contro gli omosessuali, scatenando polemiche. Al termine dell’istruttoria l’Ufficio, in presenza di notizia di reato, segnalerà le dichiarazioni alla Procura della Repubblica.

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