Cronaca

G8, ancora polemiche sul film ‘Diaz Don’t clean up this blood’: il Coisp risponde a Vicari

Matteo Bianchi - Coisp

Genova. Il film ‘Diaz Don’t clean up this blood’, che attraverso l’intreccio di 130 storie sarà un vero e proprio racconto corale, in cui la prima scena sarà costituità da immagini di repertorio che tutto il mondo ha visto, quelle dell’uccisione di Carlo Giuliani, il 20 luglio 2001, è ancora al centro di polemiche da parte del sindacato di polizia Coisp.

L’autore Daniele Vicari, infatti, proprio durante la presentazione del suo film, aveva minimizzato le polemiche avanzate qualche giorno primodal sindacato, dichiarando: “La libertà di critica vale per il Coisp, ma vale anche per noi. Oltretutto che un piccolo sindacato di polizia abbia avanzato delle critiche non vuole dire che la polizia intera sia contro il film”.

Ora arriva nuovamente la risposta del sindacato. “Si è vero, ha ragione Daniele Vicari, il Coisp è un piccolo sindacato di Polizia, ma è l’unico che ha il coraggio di dire la verità!”. Inizia così l’intervento di Matteo Bianchi Segretario Generale Provinciale del Coisp , sindacato indipendente della Polizia di Stato, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal regista del film “ Diaz Don’t clean up this blood” .

Continua Bianchi: “Sicuramente siamo liberi di ribadire la nostra opinione sull’opportunità e il merito dell’iniziativa artistica che ha dato vita al film sulle tragiche vicende della scuola Diaz nel 2001. Abbiamo già ribadito in nostri numerosi interventi che trattare una tematica così delicata ancor prima del definitivo giudizio della magistratura su quegli eventi appare quantomeno inopportuna e avventata. Inoltre, già l’idea di incentrare un’opera su di una, seppur determinante, vicenda del G8 lasciando, forse volutamente, da parte tutti gli altri  eventi, ci sembra pretestuoso e fazioso. Ora apprendiamo da Vicari che il film prenderà inizio con le immagini della morte di Carlo Giuliani: perché non farlo iniziare con le immagini delle devastazioni che subì la città di Genova o con le ferite inferte agli uomini e ai beni della Polizia di Stato?”.

Ancora Bianchi: “Siamo sinceramente stufi di elencare per l’ennesima volta quali danni furono provocati dai manifestanti in quei giorni: non ci interessa definirli black bolck o tute bianche, ma sottolineare i risultati di un movimento che, secondo noi, non seppe rispettare la Costituzione Italiana (art. 17) e le altre norme di civile convivenza!” Prosegue Bianchi: “Con il Decennale del G8 2011 abbiamo chiesto di voltare pagina per lavare via tutte le ruggini del passato e le polemiche. Abbiamo dato vita ad un Convegno porgendo una mano ai movimenti organizzatori per dare vita ad un dialogo che, purtroppo, non certo per nostra volontà, non ha avuto inizio. Ora torniamo indietro con questa iniziativa che, assolutamente libera, comporta inevitabilmente un passo nella direzione opposta ad una proficua pacificazione. Non vogliamo che certe vicende cadano nel dimenticatoio, ma desideriamo che Genova e i Poliziotti genovesi non debbano ancora pagare a caro prezzo per fatti che non hanno voluto!”.

Conclude Bianchi: “Vicari afferma che il Coisp non rappresenta tutta la Polizia di Stato: questo è logico! Ma gli chiediamo: se la Polizia di Stato non ha offerto nessuna collaborazione o sostegno alla sua iniziativa, non sarà forse perché non condivide né si riconosce nei messaggi che il film vuole dare? Inoltre, quali Poliziotti il regista ha interpellato per informarsi in merito? Proprio per questo motivo, invitiamo in questi giorni di riprese genovesi, tutto lo staff organizzativo del film a non temere di prendere contatto con questa Segreteria Provinciale per dare vita ad un incontro/dibattito che potrebbe essere utile per chiarire qualche vicenda! In attesa che la magistratura faccia il suo corso, mentre la città di Genova subirà gli ennesimi disagi per le riprese cinematografiche, rimaniamo in attesa di un riscontro e dell’avvento di qualche regista coraggioso che abbia seriamente voglia di costruire un’opera artistica che affronti tutti e non solo alcuni fatti di quei maledetti giorni!”.

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