Estate: contro le punture delle zecche ecco i consigli degli esperti

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Escursioni, pranzo al sacco e tanto relax. Il cocktail della vacanza perfetta potrebbe diventare amaro se si finisce ‘nel mirino’ delle zecche. Insetti che abbondano soprattutto nei cespugli, nei sentieri dei boschi e lungo le sponde dei fiumi. E il pericolo sono le infezioni che questi nemici possono veicolare, come la Rickettsiosi o la Borreliosi.

“Le probabilità di infezioni sono basse se la zecca resta attaccata alla cute per meno di 36-48 ore – spiegano gli esperti – Dopo averla tolta, però, è necessario controllare l’area cutanea interessata per un mese”. Ma quali sono le regole da rispettare quando ci si accorge di avere addosso una zecca? “Innanzitutto non bisogna spaventarsi”, raccomandano gli esperti del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Cesena. Inoltre, “non bisogna mai utilizzare liquidi per sbarazzarsi dell’insetto, ma soprattutto non bruciarla e non schiacciarla.

Una zecca infatti va rimossa correttamente – avvertono – magari con un paio di pinzette, afferrandola il più vicino possibile alla cute e tirando dolcemente facendo una piccola rotazione. Se il rostro (l’organo che la zecca usa per attaccarsi) rimane nella pelle, bisogna estrarlo con un ago da siringa sterile”.

“Se poi compaiono una chiazza rossastra tondeggiante, mal di testa, malessere generale, ingrossamento delle ghiandole vicino alla zona dove si è stati punti e dolori alle articolazioni, contattare subito il medico di famiglia”, suggeriscono gli specialisti. “Una diagnosi precoce consente di iniziare subito la terapia opportuna e di evitare le complicazioni”.

Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all’estremità delle piante aspettando il passaggio dell’ospite, attratti dall’anidride carbonica emessa e dal calore dell’organismo. Una puntura dell’insetto non significa aver contratto malattie. “Nel nostro territorio – sottolineano gli specialisti – la percentuale di zecche infette è ancora molto bassa. Semplici precauzioni mettono al sicuro da queste rare eventualità”.

Eccole nel dettaglio: 1) Durante le escursione è sempre bene infilarsi i pantaloni nelle calze; 2) Spruzzare sulle estremità i comuni prodotti repellenti; 3) Meglio non camminare dove l’erba è più alta; 4) Una volta a casa lavare i vestiti ad alte temperature e ispezionare accuratamente tutto il corpo; 5) Occhio anche a cani e gatti, possono veicolare le zecche. Meglio controllarli spesso e ricorrere al consiglio del veterinario per i prodotti repellenti più efficaci. Cugine di ragni e zanzare, le zecche sono presenti un po’ in tutto il mondo, sono oltre 600 specie di cui una quarantina presenti in Italia.

Quelle più frequenti nel nostro Paese appartengono ai generi: Ixodes, Dermacentor e Rhipicephalus. Hanno forma ovale (da alcuni millimetri fino a oltre 2 cm), sono di colore grigio fino al rosso nerastro, hanno 6 o 8 arti (a seconda dello stadio di sviluppo) e possiedono un apparato boccale detto rostro con il quale succhiano il sangue.

Le femmine dopo l’accoppiamento e il pasto di sangue cadono a terra, depongono le uova e poi muoiono.

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