Genova. E’ finito il Ramadan, il mese di digiuno del calendario islamico. Dopo giorni di raccoglimento, sacrifici e purificazione oggi per migliaia di musulamani è il momento di festeggiare, secondo una tradizione che mescola inevitabilmente il sacro e il profano.
“Fino all’anno scorso stimavano insieme al Comune che a Genova dovrebbero esserci circa 8.000 persone”, spiega Alfredo Maiolese, portavoce della comunità islamica genovese. “Sono persone provenienti soprattutto dal Nord Africa, ma da qualche tempo ci sono sempre più fedeli provenienti dal Bangladesh, dal Pakistan e dall’Albania. Senza dimenticare che i tanti italiani che hanno abbracciato questa religione”.
I numeri insomma sono in crescita,e stupisce anche lo stesso Maiolese la grande affluenza che si è avuta stamane alla Sala Chiamata, dove migliaia di fedeli si sono riuniti in un momento di festa collettiva. “Sono rimasto sorpreso io stesso nel vedere che la comunità rispetto all’anno scorso è raddoppiata – spiega – Ieri alla Sala Chiamata eravamo circa 6-7mila persone, tanto che per il prossimo anno saremo costretti a chiedere un locale più capiente per celebrare questo evento”.
La speranza, per la comunità islamica genovese, è però quella che “al più presto venga dato il via libera per una nuova moschea, che stiamo aspettando ormai da otto anni”, sottolinea Maiolese. “La speranza è che come tutte le altre religioni possiamo prima o poi radunarci in un centro che sia il nostro, senza essere sempre costretti a essere ospiti in altre strutture”.