Cronaca

Collisione tra cargo e peschereccio: timoniere Jolly Grigio sotto effetto cocaina

messina

E’ risultato positivo al test sull’assunzione di droghe il timoniere del cargo ‘Jolly Grigio’ che ieri mattina a due chilometri e mezzo dalla costa di Ischia ha travolto un peschereccio ‘Giovanni Padre’. Da fonti della Procura è trapelato che il timoniere, arrestato ieri sera in flagranza di reato dalla Capitaneria di porto di Napoli, si trovava sotto gli effetti della cocaina.

Test negativo invece per l’altro co-indagato, arrestato sempre ieri notte, il terzo comandante del mercantile. Gli inquirenti hanno il forte sospetto che, a prescindere dalla positività alla cocaina del timoniere, né lui né il terzo comandante fossero alla guida della nave al momento dell’impatto con il peschereccio ‘Giovanni Padre’.

Numerosi testimoni interrogati ieri negli uffici della Capitaneria di porto avrebbero sostenuto che la ‘Jolly Grigio’ nell’ultimo miglio e mezzo ha solcato il mare davanti alla costa ischitana senza mai deviare il proprio percorso nonostante fosse ben visibile il peschereccio che stava compiendo le operazioni di pesca e che quindi non aveva la possibilità di spostarsi per evitare di entrare in collisione con il cargo.

Operazioni di pesca regolarmente segnalate dall’equipaggio del ‘Giovanni Padre’. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i due dispersi, padre e figlio, Alfonso Guida di 43 anni e il figlio figli Vincenzo di 21, ancora dispersi, al momento della tragedia si trovavano sotto coperta per fare colazione. Non hanno avuto neanche il tempo di rendersi conto che il portacontainer gli stava venendo addosso.

La tragedia si sarebbe svolta in meno di 30 secondi: il ‘Jolly Grigio’ è arrivato dritto sul peschereccio, lo ha sbalzato in avanti, spezzato in due parti ribaltandolo. In pochi secondi il motopesca si è inabissato.

Solo il capobarca, Vincenzo Birra di 32 anni, si è accorto all’ultimo istante di quello che stava per accadere e si è tuffato in mare riuscendo a mettersi in salvo. Oggi pomeriggio in ogni caso i pm che conducono l’inchiesta si recheranno nel carcere di Poggioreale per interrogare timoniere e terzo comandante.

I pm hanno anche ordinato ai militari della Capitaneria di porto di Napoli, titolari dell’indagine, di eseguire controlli sul cargo e all’interno dei container che trasportava . La nave poche ore dopo la tragedia è stata sequestrata dalla Procura.

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