Genova. Non accadeva più dal lontano 1989, quando gli industriali genovesi lottarono a sostegno della liberalizzazione delle banchine del porto, ma oggi scenderanno di nuovo in piazza per chiedere con fermezza l’avvio dei lavori per la costruzione del Terzo Valico.
“Siamo esasperati”, aveva dichiarato il presidente di Confindustria Genova, Giovanni Calvini, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione . “Noi siamo sì abituati a lavorare per il territorio, ma di solito lo facciamo con le nostre imprese e non scendendo in piazza”.
Lo studio che ha effettuato Confindustria Genova parla di 5 mila posti di lavoro che nascerebbero grazie al cantiere e al suo indotto, un futuro di centralità per il capoluogo ligure, quindi. La questione ora è tutta legata alla seconda tranche, la prima è già stata stanziata la seconda è bloccata.
Domani sarà il grande giorno in cui gli industriali scenderanno in piazza De Ferrari per dare vista a una manifestazione ampia, a cui prenderà parte la maggior del mondo produttivo genovese: Spediporto, Ascom-Confcommrecio, Assagenti, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Dixet. Nonostante i sibillini mugugni provenienti anche da Carlo Bernaschi sull’inopportunità di questo sciopero.
Al fianco degli industriali non mancheranno i politici, tra cui la sindaco di Genova Marta Vincenzi e il presidente della Regione Claudio Burlando. La manifestazione inizierà alle 10.15 presso la statua di Garibaldi in piazza de ferrari. Da lì il corteo si dirigerà verso la prefettura per consegnare al prefetto Musolino un documento comune sull’importanza dell’opera.