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Pallanuoto femminile, Mondiali: la Grecia ferma la corsa dell’Italia

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Rapallo. Svanisce il sogno dell’oro ma non si ferma il cammino del nuovo “setterosa” ai 14° Mondiali a Shanghai. In semifinale l’Italia perde 14 – 11 con la Grecia ma non perde la concentrazione e la stima di se stessa.

Le azzurre non sono brillanti come contro Cina e Australia ma sono tenaci e non escono mai dalla partita. Anche quando sono sotto di quattro reti danno sempre l’impressione di poter recuperare, di essere ancora in gioco. Lo si è visto chiaramente verso la metà del quarto tempo, quando l’Italia continuava a spingere e la Grecia cominciava a sbagliare, forse per stanchezza, forse per paura di vincere.

Testa e cuore, nuoto e polmoni, grinta e tecnica e tanta, tanta voglia di arrivare lontano. Il più lontano possibile. “Ci siamo ancora e abbiamo ancora molto da dire”, affermano in coro le ragazze di Fabio Conti che vogliono tornare in Italia con la medaglia. Questa sera alle 22 locali, le 16 italiane, conosceranno la loro avversaria: la perdente dell’altra semifinale tra Russia e Cina.

La Grecia si porta in vantaggio con una girata dal centro di Asimaki, lasciata troppo libera da Rambaldi. L’Italia prova a reagire servendo il centro, ma Casanova non ha la stessa presa sulla partita della collega di reparto, che riprova poco dopo alzando sulla traversa, ottiene la prima superiorità numerica non trasformata e realizza la seconda: 2 – 0 dopo 6′. Nel frattempo l’Italia non riesce ad andare oltre conclusioni dal perimetro ed accorcia grazie a un’iniziativa di Abbate in superiorità numerica a 6’24”. Più due immediatamente ripristinato dalla Grecia che con Lara, su assist di Asimaki, guadagna un rigore trasformato da Gerolymou; ma allo scadere, con la terza superiorità numerica appena conclusa, Abbate si assume la responsabilità di tirare e segna il – 1.

Il primo tempo dà indicazioni molto chiare. Asimaki è il fulcro di ogni attacco ellenico; è lei che detta e serve l’inserimento, che procura falli gravi senza lesinare conclusioni. L’Italia non riesce a servire il centro con continuità, nè a muovere gli esterni. Tenuta fuori dall’area di tiro da una difesa quasi speculare, troppo spesso cerca la soluzione individuale. Urge una soluzione, che però tarda ad arrivare. Ne approfitta la Grecia che nel secondo tempo allunga sino al 6 – 2 di metà parziale con una conclusione dal perrimetro di Gerolymou, la superiorità numerica trasformata da Psouni e lo sfondamento di Antonakou da posizione 1. Una grande conclusione di Rambaldi a 4’35” da metà gara frena l’incedere delle elleniche, che però raggiungono l’intervallo lungo sull’8 – 5 con una palombella di Antonakou e una conclusione di Manolioudaki, a cui rispondono due marcature in superiorità di Lapi e Bianconi. All’intervallo la sensazione è che la Grecia stia controllando la partita, avendo bloccato i movimenti offensivi delle azzurre e trovando con maggiore continuità sponda ai due metri dove Asimaki appare incontenibile.

Come si riparte gli arbitri fischiano due superiorità numeriche: l’Italia non arriva al tiro, la Grecia segna con Roumpesi, che si ripete due azioni dopo, a “uomini” pari, per il 10 – 5. L’Italia però non molla e a metà parziale Bianconi traforma due rigori per il 10 – 7, poi Rambaldi, dal perimetro, segna l’11 – 8 che segue alla finta e palombella di Roumpesi. Si va al quarto tempo sotto di 3, mentre la Grecia ha perso Tsoukala per raggiunto limite di falli.

Il c.t. Conti prova a giocare con Casanova e Frassinetti insieme e a tirare da lontano. Fallita la settima superiorità numerica, è Rambaldi a segnare con un tiro a schizzo il – 2 della speranza. Ma il goal all’incrocio dei pali di Antonakou e la rete di Liosi sembrano una sentenza: 13 – 9 a – 3’53”. Savioli rende meno amara la sconfitta accorciando. L’Italia ci prova ancora, lotta fino alla fine, ma non realizza due superiorità numeriche consecutive (alla fine sarà 3 su 8) e la Grecia va sul 14 – 10 con Gerolymou (per le elleniche 4 su 7 in superiorità). Emmolo segna il rigore del 14 – 11, ma mancano pochi secondi. La Grecia merita la medaglia, l’Italia dovrà sudarla nella finale del terzo posto.

“Abbiamo affrontato un avversario più esperto che ha meritato sul campo – dice Fabio Conti al portale Federnuoto -. Noi dobbiamo ancora lavorare e migliorarci, ma lo avevamo detto anche nei giorni passati, quando si vinceva. Oggi la Grecia è stata brava a non farci giocare con continuità, come noi siamo stati bravi a mettere in difficoltà Australia e Cina. La squadra sta dimostrando di essere cresciuta, ha disputato partite molto buone e non è quella di oggi che ci farà cambiare idea sulle nostre potenzialità. Ci aspetta la finale per la medaglia di bronzo che per noi ha un valore immenso. Essere tra le prime quattro squadre al mondo è già un grande risultato ma abbiamo la possibilità di fare ancora meglio e vogliamo provarci. Tra Russia e Cina non ho preferenze”.

“Conosciamo le greche, sappiamo che sono forti – dichiara Roberta Bianconi -. Sono state brave. Noi non abbiamo ripetuto l’ottima prestazione con l’Australia ma ci abbiamo messo l’impegno di sempre. E’ svanito il sogno dell’oro ma vogliamo la medaglia. Ora torniamo in albergo e domani si ricomincia. Il 29 luglio ci giochiamo una finale importante e abbiamo tutto per vincerla: testa, cuore e anima”.

“Mentalmente siamo rimasti nella partita fino alla fine ma ci è sempre mancato il guizzo per riavvicinarci del tutto – spiega il team manager Giuseppe Marotta -. Abbiamo avuto un paio di occasioni per portarci a – 2 senza riuscire a sfruttarle. Comunque mi sento di fare i complimenti alla squadra e allo staff tecnico per tutto ciò che hanno fatto finora. Non è finita. Ci andremo a giocare la finale per il terzo posto. Anche oggi dobbiamo pensare positivo: abbiamo ridotto il gap con la Grecia“.

Il tabellino:
Grecia – Italia 14 – 11
(Parziali: 3 – 2, 5 – 3, 3 – 3, 3 – 3)
Grecia: Kouvdou, Tsoukala, Melidoni, Psouni 1, Liosi 1, Avramidou, Asimaki 2, Roumpesi 3, Gerolymou 3, Manolioudaki 1, Antonakou 3, Lara, Goula. All. G. Morfesis.
Italia: Gorlero, Abbate 2, Casanova, Pomeri, Savioli 1, Lapi 1, Colaiocco, Bianconi 3, Emmolo 1, Rambaldi Guidasci 3, Cotti, Frassinetti, Gigli. All. F. Conti.
Arbitri: Tulga (Turchia) e Borrel (Spagna).

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