Doman, la giornata conclusiva della 14a edizione del Genova Film Festival alla multisala The Space, vede protagonista Pupi Avati. Il regista incontrerà il pubblico nel pomeriggio (ore 16.30, Sala 1), ripercorrendo con il critico Oreste De Fornari episodi, aneddoti, fasi cruciali della sua lunga, intensa carriera e parlando dei progetti futuri.
Seguirà la proiezione del film più recente realizzato dall’autore bolognese, Una sconfinata giovinezza, sul tema delicato dell’Alzheimer, con cui Avati trova un modo originale per rievocare uno dei suoi piccoli mondi e celebrare il valore prezioso della memoria.
La sezione “Ingrandimenti: il Cinema di Pupi Avati”, curata da Oreste de Fornari, si concluderà in serata con la proiezione del film Il testimone dello sposo (ore 21, Sala 1), del 1997, dove il regista ricostruisce un altro piccolo mondo antico, questa volta di fine 800, attraverso la storia di un matrimonio di interesse, finito in fumo, in un’opera approdata alla ribalta internazionale e candidata a suo tempo all’Oscar come miglior film straniero. Nel pomeriggio, verrà invece proposto Storia di ragazzi e ragazze (ore 15, Sala 1), del 1989, affresco familiare ambientato nella Porretta Terme del 1936 e generalmente considerato uno dei migliori, se non il migliore, film del regista.
Sempre nel pomeriggio, la rassegna dedicata al cinema ecuadoriano si conclude con gli ultimi tre titoli (dalle ore 15, Sala 5). La tigra (La Tigre), il film di Camilo Luzuriaga tratto dall’opera omonima dello scrittore ecuadoriano José de la Cuadra, vede protagonista, l’indomabile e implacabile Francisca Miranda, proprietaria di una piccola tenuta agricola su cui regna usando con disinvoltura la sua sensuale bellezza. La polverera (La polveriera), un documentario ambientato a Roma, è realizzato a più mani dalle italiane Manuela Borgetti, Sonia Maccari e dall’ecuadoriana Maria Rosa Jiion, che sarà presente alla proiezione. Fuera de juego (Fuori gioco) di Victor Arregui, premiato al Festival di San Sebastián, è la storia di un sogno – quello di Juan che vorrebbe emigrare per cercare fortuna in un altro continente – destinato a infrangersi contro una realtà difficile, fatta di tentazioni criminose, corruzione generalizzata e amori non corrisposti.
In serata, infine, il Festival propone per il 150° dell’Unità d’Italia, la proiezione speciale di Ma che storia… (ore 21, Sala 5) di Gianfranco Pannone, alla presenza dell’autore. Prodotto da Cinecittà Luce e diretto da uno dei più apprezzati documentaristi italiani, il film è un viaggio tragicomico nella nostra storia e nel lungo e faticoso percorso unitario, raccontato attraverso cinegiornali d’epoca e preziosi filmati d’archivio.