Genova. Alla periferia di tutto trovi l’ombelico del mondo. Dopo averlo tanto celebrato dalle pagine di questo giornale non potevamo esimerci dall’ andare a capire cosa caspita succede in questa festa in cui sono offerte gratuitamente trenette al pesto affiancate a squisiti piatti di cous cous. Davvero a fianco, perché se lo chiedo ti danno tutto nello stesso piatto.
Meravigliose donne italiane che fanno della forza e dell’energia la loro caratteristica peculiare e compitissime donne velate, anche loro, fianco a fianco a cucinare queste prelibatezze della tradizionale cucina genovese e nord africana (nonché siciliana, perché tra i migliori cous cous ci sono quelli preparati a San Vito lo Capo).
La serata del cous cous e pesto offerta dal Consorzio Pianacci quest’anno non significa solo rinsaldare l’integrazione e lo scambio tra culture e tradizioni differenti, ma anche quelle di celebrarle sotto una sola bandiera, quella dei 150 anni dell’Unità di Italia. È stata una festa tricolore cui ha voluto partecipare anche il sindaco Marta Vincenzi alla quale è stato consegnato un bouquet tricolore.
La Filarmonica di Sestri ha cominciato a suonare intorno alle 8 e 30 spaziando nel suo vasto repertorio. Il pubblico, come in una prima alla Scala, è stato lì attento, silenzioso, stipato dentro il Palacep, ad ascoltare.
L’evento più atteso della serata è stata l’esibizione degli Zeroplastica assieme all’orchestra che hanno proposto una versione aggiornata e corretta dell’inno nazionale.
La serata è stata filmata e registrata da una filmaker. Gli Zeroplastica e la Filarmonica sestrese prossimamente si chiuderanno in studio per registrare il nuovo inno d’Italia. Una chicca trapela dalle file della Pianacci: sembra che nel pezzo ci sarà anche un ritornello scritto di pugno dallo stesso Carlo Besana. Aspetteremo, ormai da questo ombelico del mondo che sta alla periferia di tutto non ci stupisce più nulla.