Genova. “Annaspiamo su lavori sempre più piccoli, poco remunerativi e soprattutto non incassati”. E’ questa la crisi denunciata da Silverio Insogna, vice presidente di Assedil – ANCE, a margine di un incontro avvenuto stamane presso la sede di Confindustria Genova. “E’una discesa continua e lenta, quasi una agonia. Speravamo di essere arrivati in fondo al tunnel, pare invece che sarà ancora molto lungo”.
I segnali sono preoccupanti e rispetto all’anno scorso non c’è nessun segnale di ripresa. “Nel 2010 abbiamo avuto un calo di circa 850 unità all’interno del comparto dell’edilizia, c’è stato un ricorso alla cassaintegrazione e i lavori sono scesi in percentuale – continua il numero due dell’Associazione nazionale costruttori edili. “Quest’anno c’è un incremento di ricorso alla cassaintegrazione per circa il 30%. Inoltre tra gli 850 addetti che abbiamo perso l’anno scorso non c’è stata nessuna riassunzione”.
Per Assedil-Ance è il ritardo nel pagamento delle fatture che spesso mette in crisi le imprese: “Il patto di stabilità rallenta moltissimo i pagamenti – continua Insogna. “Non è certo colpa del Comune, ma le imprese ora oltre ad avere poco lavoro non incassano le fatture. Basti pensare che i tempi di incasso medi si aggirano intorno ai 4 o 5 mesi e ora anche le banche hanno stretto i cordoni. Più che una preoccupazione il nostro inizia ad essere un urlo di disperazione: se le cose non cambiano prevedo per la fine dell’anno una situazione disastrosa”.