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Compleanno di Don Gallo al Cep: “La maggior parte di noi è in ginocchio, su la testa”

Genova. Ottantatre candeline per Don Andrea Gallo, il prete di strada famoso per le battaglie a favore dei più deboli, che ha festeggiato il suo compleanno tra la gente del Cep, il quartiere popolare sulle alture di Genova, insieme a tanti amici, oltre 500 persone. “Sono prete da 52 anni, l’unico che non mi ha fatto gli auguri è stato il mio vescovo”, scherza Don Gallo, che ha cantato “Bella ciao” e ha raccontato barzellette su Berlusconi.

In prima fila il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando; la sindaco di Genova, Marta Vincenzi; il cantautore Gino Paoli; Antonio Padellaro, Ferruccio Sansa e Marco Travaglio del Fatto Quotidiano; politici di destra e di sinistra. “Berlusconi un uomo di fede? E’ Fede, un uomo di Berlusconi”, è una delle battute del sacerdote che ha fondato la comunità di San Benedetto.

Don Gallo diventa serio, però, quando parla dell’attualità politica: “c’é male odore nel nostro paese – dice – e i poteri sono fortissimi, perché la maggior parte di noi sta in ginocchio. Su la testa – è l’invito del sacerdote – la bussola ce l’abbiamo: è la Costituzione”. Via telefono arrivano gli auguri del premio nobel Dario Fo, poi il prete ‘sfida’ a pallacanestro l’ex campione Mauro Cerioni.

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