Chiavari. Dai sessanta agli ottanta euro per una dose di cocaina e una rete di spaccio che da Santa Margherita arrivava fino a Casarza Ligure, passando per i centri nevralgici del Tigullio, Riva Trigoso, Lavagna, Moneglia e Rapallo.
Era l’estate scorsa quando i carabinieri sgominarono la banda degli otto spacciatori con l’operazione denominata “Balcani”: in manette finirono tre cittadini di origine albanese e altri cinque italiani, sia uomini sia donne, residenti a Chiavari e Sestri Levante.
Oggi il gup del Tribunale di Chiavari ha emesso la sentenza: quello che gli inquirenti hanno definito “la mente” dell’organizzazione, il 26enne Albert Papushallaj, ha patteggiato quattro anni e sei mesi di carcere e una multa di 18 mila euro, scarcerato con gli arresti domiciliari.
Rigente Borakaj (ventiquattro anni, albanese) agli arresti domiciliari a Castiglione chiavarese ès tato condannato a quattro anni e tre mesi e una multa da 20 mila euro, agli arresti domiciliari a Castiglione chiavarese.
Donatella Ragusa, 38enne di Santa Margherita, ha patteggiato tre anni di reclusione e una multa di diecimila euro circa. Camilla Castangia, brasiliana di 38 anni, residente a Sestri Levante, ha concordato invece otto mesi di reclusione e ottomila euro di multa.
Diego Corrias, ventiseienne chiavarese, Corrado Lena (42enne originario di Chiavari, residente a Moneglia), Marco Stagnaro (25enne originario di Chiavari e residente a Sestri Levante) e Nelo Koshena (22enne albanese, residente a Rapallo) sono stati rinviati a giudizio e saranno processati il 19 ottobre.
L’udienza preliminare si è conclusa con quattro patteggiamenti per oltre 12 anni di carcere e multe per 50mila euro e quattro rinvii a giudizio.