Genova. “Il centro trapianti non si tocca”. Il grido d’allarme sul futuro del punto di eccellenza del San Martino, fiore all’occhiello della sanità ligure, continua. Già nell’occhio del ciclone per “tensioni all’interno fra gli operatori” che avevano portato alcune settimane fa a sospendere temporaneamente il programma di trapianto di fegato, il comitato contro la chiusura del centro trapianti è passato dalla rete, dove il tam tam virale aveva portato alla creazione di un affollato gruppo Facebook che aveva coinvolto anche l’assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo, alla piazza, con una manifestazione vecchio stile, tra cori e striscioni.
“La coreografia è molto semplice – spiega Rita – artigianale, poiché abbiamo fatto tutto in casa, dallo striscione, ricavato da un lenzuolo bianco di corredo di Roberto, alle coccarde che rappresentano il nodo dell’amore di colore, giallo, verde, blu notte da me confezionate”. In centinaia, trapiantati, pazienti in attesa, operatori, e cittadini da tutta la Liguria, si sono dati appuntamento in piazza della Vittoria per poi risalire lungo via XX Settembre e approdare alla meta finale: piazza De Ferrari, sede della Regione.
“Con l’auspicio e l’obiettivo di essere convocati da Montaldo – commenta Stella Ferrara, una paziente, attiva da mesi contro lo smantellamento del centro – Siamo esacerbati dal silenzio, non è possibile che venga smantellato un punto di eccellenza e nessuno dica niente. Per curarci, d’ora in poi dovremmo far rotta su Milano e Torino, ed è inaccettabile. Senza contare che il grande lavoro portato avanti dal Professore Umberto Valente, una persona di professionalità e altissimo senso morale, andrebbe di fatto in fumo”. Al grido di “vergogna, vergogna” il corteo, a cui partecipava lo stesso professore Valente, ha raggiunto la sede della Regione. “Dopo le rassicurazioni dell’assessore secondo cui il centro non sarebbere stato chiuso, nessuno si è fatto più sentire. Ci auguriamo di essere convocati e di avere delle risposte concrete sulla ripresa delle attività”.
Lo stesso Montaldo aveva confermato che “Per ragioni legate a spiacevoli conflitti interni” era stato necessario “per tutelare la salute dei malati, sospendere i trapianti di fegato, mentre continuano i trapianti di rene. Stiamo superando questi problemi, i trapianti ripartiranno a pieno regime, il Centro Trapianti, soprattutto nell’ottica del nuovo Ist–San Martino, sarà efficiente e potenziato, anche per dare continuità futura allo splendido lavoro fatto in tanti anni dal Prof. Valente, cui siamo riconoscenti”.
Giudicata la risposta insufficiente, i cittadini contrari alla chiusura o, secondo loro, “allo smantellamento” del centro, hanno iniziato una raccolta firme. “Ne abbiamo raccolto più di 7 mila, ma continueremo a fare sentire la voce del popolo, non ci fermeremo finchè non avremo le risposte giuste”.
“Ho chiamato il presidente Claudio Burlando – spiega il consigliere regionale Marco Melgrati durante il sit in – ma ha detto che non poteva. Ho consigliato quindi ai cittadini di intervenire durante il prossimo consiglio regionale, così forse riusciranno ad essere ascoltati. Questo centro è troppo importante – conclude Melgrati – i tagli devono essere fatti altrove. Non è possibile trovare 600 mila euro per la foresta Amazzonica e non per una punta di eccellenza come questa”.
L’assessore alla Sanità, Claudio Montaldo, dopo alcuni minuti è sceso fra i manifestanti per ascoltare la protesta dei cittadini e le istanze del professore Valente. L’assessore ha promesso l’istituzione di un tavolo per discutere della questione.