Genova. Il terzo valico è un’infrastruttura di riconosciuto interesse europeo, oltre che nazionale e locale, che ha ottenuto tutte le valutazioni possibili, per la quale non ci sono conflitti sul territorio, e che ultimo, ma non d’importanza, ha a disposizione una parte dei finanziamenti.
E’ questo il ritratto di un’opera su cui, secondo il senatore liberale Enrico Musso, aleggiano non pochi “misteri” e per cui domani presenterà un’interrogazione ad hoc in Senato. “Questa interrogazione – ha spiegato Musso anticipando il contenuto in conferenza stampa – ripercorre un iter normativo giudiziario curioso e zigzagante che vede ben cinque fasi normative, all’interno delle quali si è inserito un giudizio amministrativo, un giudizio incidentale di fronte alla corte europea, e in cui il general contractor, di fatto, stava soccombendo. Poi – ha continuato il senatore genovese – questo giudizio si è interrotto per comune volontà delle parti che hanno dato vita a un logo arbitrale secondo cui si potrebbe prevedere un miliardo di euro di risarcimento a favore del general contractor”. Una situazione molto confusa con un unico punto fermo da ormai vent’anni: le opere non partono.
“L’iter sembra arrivato a un punto di non ritorno – ha sottolineato Musso – e, a oggi, tra normative contrapposte, guiudizi avviati e interrotti, non si capisce cosa si dovrebbe fare per vedere in via di realizzazione il terzo valico. Arrivati a questo punto – è la conclusione di Musso – sarebbe preferibile fare una gara europea, come L’Europa del resto ci chiede da sempre, metterci i mesi necessari e poi partire senza più questi strascichi giudiziari”.