Recco. Mentre la Sala convegni del Foro Italico ospita la conferenza stampa di presentazione della final four di Eurolega, Gabriele Volpi, presidente della Ferla Pro Recco, racconta le sensazioni della vigilia.
“Sono tranquillissimo – afferma -: il campionato lo abbiamo vinto, la Coppa Italia pure, siamo la squadra da battere. Ho fiducia nei ragazzi e speriamo di riuscire a vincere entrambe le gare per festeggiare di nuovo il grande slam”.
C’è anche una corsa sul Mladost, a proposito di coppe: “Certo – dichiara -. Il programma della società prevede entro il 2013, anno in cui celebreremo il centenario, di essere i primi in Europa. Significa vincere quest’anno ed il prossimo”.
Facciamo un passo indietro e torniamo al campionato: “La pallanuoto a livello nazionale sta perdendo molto – sottolinea Volpi -. Sono rimaste due società nettamente superiori, il Recco ed il Savona, e devo dire che proprio il Savona mi ha meravigliato, soprattutto la grinta che ha nel giocare contro di noi, forse è uno stimolo particolare, per il resto niente di nuovo”.
Sì, ma quante polemiche alla vigilia della finale scudetto: “Forse è una questione legata al tifo. A parità di uomini vinciamo noi senza discutere, se non ci mettono quella grinta, innata, non ci sarebbe storia: polemiche e agonismo per riuscire a darci fastidio”. Pro Recco cannibale: “Forse sì, ma prima di noi ci sono state altre società”.
A parte Recco e Savona, il vuoto. “Mi meraviglia che la nostra nazionale sia la seconda in Europa – dichiara il presidente della Pro Recco -. Complimenti a Campagna, non voglio assolutamente sminuire l’importanza degli atleti, ma ottiene risultati eccezionali. Il campionato è da vedere: partite che finiscono 15 a 3 sono poco interessanti e lo stesso livello di gioco è basso. Ci sono due squadre che vincono tutto e le altre che perdono. Le squadre che in passato davano fastidio, vedi Posillipo e Brescia, oggi non sono più a quel livello”.
Però l’Italia è capace ad organizzare, ad esempio Eurolega a Roma e World League a Firenze. “La Federazione Italiana Nuoto si è presa l’impegno di organizzare la final four a Roma con molti aiuti, ed anche la Len. Ci sono poi le società che contribuiscono all’organizzazione, come il Primorje a Rijeka, oppure noi stessi”.
Cosa butterebbe di questo nostro mondo? “Non lo so – esita Volpi -. Penso che la Federazione Italiana Nuoto sia molto concentrata sul nuoto, da cui arrivano importanti risultati, vedi la Pellegrini, o sui tuffi, ed è meno dedicata alla pallanuoto, anche perché il presidente Barelli, ex nuotatore, è amante di questa disciplina, anche se lui dice che non è vero, alcune realtà sono gestite in maniera mediocre ed infine la mancanza di fondi che complica e non poco”.
Partizan, Mladost, Budva, Pro Recco, l’ombelico del mondo pallanuotistico: “La pallanuoto per me è Ungheria, che malgrado tutto non sono presenti ma sono sempre i migliori – afferma Volpi -. Non dimentichiamo che hanno vinto tre Olimpiadi consecutive; la Croazia che ha dimostrato quanto vale agli Europei; Serbia e Montenegro senza dubbio, poi Italia e Usa. Quest’ultima una nazione anomala, non giocano il campionato, sono in giro per il mondo e poi si trovano in occasione dei grandi eventi ed ottengono ottimi risultati”.
Definiamo la Pro Recco: “Ambiente ottimo, ci mancherebbe, soprattutto quello – racconta il presidente -. Considerando gli sforzi economici che la società opera, abbiamo certamente i migliori giocatori che ci sono sul mercato. E’ esigenza mia, e della società, che tutto sia gestito in maniera seria, abbiamo un allenatore che penso sia, se non il migliore, uno dei migliori al mondo. Non solo per i risultati, sicuramente facilitato dalla nostra disponibilità economica, ma soprattutto per la cultura che si vive in piscina”.
La prossima Pro Recco? “Due arrivi ma è meglio parlarne domenica 5 giugno, allora potremo disegnare il futuro”.
Pro Recco anche al femminile: “Se abbiniamo il fatto che molto presto alcuni miei conoscenti, la ditta Rizzani De-Eccher, investiranno un mucchio di soldi per costruire la nuova piscina nell’area dell’ex Industria Meccanica Ligure, abbiamo deciso di potenziare non solo il settore maschile ma anche quello femminile, per diventare leader nella pallanuoto in Italia e forse anche in Europa. Abbiamo aiutato il Rapallo dal punto di vista del supporto pubblicitario, ed il prossimo anno ingloberemo la società al nostro interno: avremo così una squadra forte, un nuovo allenatore, una nuova mentalità, con, al momento le vasche di Sori e di Camogli a disposizione. L’obiettivo è di avere da qui ai prossimi quattro anni, Punta Sant’Anna dove è nata la Pro Recco ed il nuovo palazzo del nuoto a San Rocco”.
Ci siamo davvero? “Cominciano a bonificare la zona dall’amianto tra quindici giorni ed a demolire tre due mesi: non ci sono più dubbi, potrebbero verificarsi ritardi dovuti alla burocrazia ma indipendenti dalla nostra volontà. A questo punto ci aspettiamo che il Comune e la cittadinanza provino felicità e non come troppo spesso accade che pensino solo a criticare”.
Perché? “Sono la persona meno indicata. Manco dall’Italia da 35 anni e proprio non riesco a capire: si lamentano tutti, troppa burocrazia, poco responsabilità da parte di chi deve decidere, lentezza in qualunque documentazione”.
Lei ambasciatore della pallanuoto all’estero: “In Angola e Nigeria non si parla di pallanuoto, in Croazia sì, ma quando si lavora non c’è tempo e spazio per il divertimento. Devo dire che in occasione della finale scudetto lo staff manageriale dell’azienda, inclusi i due miei figli, era in riunione a Santa Margherita, la sera però tutti in tribuna a vedere la partita, alcuni di loro ci saranno anche a Roma”.
A Sori c’erano anche i tifosi dello Spezia Calcio e quella sera hanno immaginato di vincere, in tre anni, anche il loro scudetto: “Se parliamo di quello della serie C penso che lo vinceremo prima, quello di serie B magari ci possiamo pensare, quello di serie A… qualcuno sta scherzando”.
Un nuovo Spezia? “La verità: ho fatto il presidente per aiutare la società dal punto di vista finanziario, poi ho cominciato a farlo come alla Pro Recco. Due mesi di calcio intenso per capire la cultura e l’ambiente. Abbiamo deciso di cambiare completamente la società: un nuovo amministratore, un nuovo ds, un nuovo allenatore, la nostra scelta è Mandorlini ma ha impegni con il Verona, se non si liberasse abbiamo altre soluzioni, un nuovo responsabile del settore giovanile. Andrà sicuramente meglio rispetto a chi c’era prima, soprattutto il direttore sportivo”.
Torniamo alla Pro Recco, cosa dice ai ragazzi? “Qui abbiamo il meglio della pallanuoto mondiale. Dagli ungheresi Kasas e Benedek tre Olimpiadi, Madaras due; i serbi Nikic e Filipovic che sono i migliori, il croato Buric, i montenegrini Zlokovic e Ivovic, una conferma delle sue grandi capacità, i nostri italiani Tempesti, Felugo e Figlioli, gli spagnoli Molina e Perrone, uno dei migliori al mondo vedrete a Roma cosa è capace di fare.La Final Four si gioca in una partita secca ma ho molta fiducia in tutti loro e spero ovviamente di vincere anche quest’anno”.
A mister Porzio: “E’ bravo. A lui non si deve dire niente. Deve solo continuare a fare quello che ha fatto fino ad oggi”.
Sono in molti a ringraziarla per quello che fa, lei ringrazia qualcuno? “Quando ero ragazzino il mio allenatore era Piero Pizzo, Eraldo il campione di tutti, sono loro ad avermi educato. Ecco vorrei che Piero potesse essere qui per vedere cosa stiamo facendo. E poi Recco: è la mia città, qui sono nato e cresciuto, abbiamo vinto tanti campionati italiani ma in Europa una volta sola. Sono tornato e con le possibilità economiche a disposizione siamo riusciti a creare intelligentemente e con le scelte giuste, una squadra forte. Chi non capisce la pallanuoto pensa siano solo i soldi, chi se ne intende si rende conto che non è facile tenere insieme il gruppo ed è qui che vengono fuori società, allenatore e staff. E’ una grande soddisfazione, Recco, un paese di 10.000 abitanti che vince più coppe di Belgrado e di Zagabria, non è facile ma noi ci siamo riusciti”.