Genova. Mi sono “fermato per paura”: così Don Seppia, l’ex parroco di Sestri Ponente, arrestato il 14 maggio per abuso su minori e cessioni di stupefacenti, respinge le accuse e in particolare il reato di induzione alla prostituzione.
Interrogato nuovamente a Marassi dal gip Annalisa Giacalone l’ex parroco, assistito dall’avvocato Paolo Bonanni, ha ripetutamente detto di aver concordato con un ragazzo albanese minorenne il prezzo di prestazioni sessuali ma di essersi “fermato per paura” e quindi non aver mai concretizzato il reato. La linea difensiva del non “essere mai andato fino in fondo” prosegue.
Secondo l’avvocato Bonanni, che lunedì presenterà istanza al tribunale del Riesame di Milano, le parole dell’ ex parroco sono state confermate dalla comparazione con la sbobinatura delle intercettazioni telefoniche, anche e soprattutto quelle delle telefonate con l’ex seminarista arrestato.
Al termine dell’interrogatorio, don Seppia è stato ricondotto nella sezione sex offenders del carcere di Sanremo dove divide una cella con altri sei detenuti.