Regione. Ogni giorno un cittadino ligure produce in media 1,5 kg di rifiuti. Più di un terzo sono rifiuti organici che, finendo in discarica, si decompongono producendo acqua e gas che contribuiscono ai cambiamenti climatici (anidride carbonica – CO2 e metano – CH4). Smaltire i rifiuti organici in discarica comporta: utilizzo di suolo, costi economici diretti per la collettività, che paga per portare i rifiuti organici in discarica, impatti ambientali, spreco di risorse, perché da questi rifiuti si potrebbe ottenere compost.
Per ridurre gli impatti e gli sprechi derivanti dal conferimento in discarica dei rifiuti la legge prevede un calendario di riduzione progressiva delle quantità, secondo cui entro l’anno 2011 devono essere prodotti meno di 115 kg/anno per abitante e entro il 2018 meno di 81 kg/anno per abitante. Nel 2008 il dato ligure si attestava a 317 kg/anno per abitante, molto lontano dagli obiettivi di legge.
Con una campagna ad hoc, in programma fino al marzo 2012 su tutto il territorio regionale, la Regione Liguria si è rivolta a cittadini e scuole, promuovendo il compostaggio doemstico, cioè la pratica che permette di ottenere un buon concime per piante e fiori di terrazzo, orto e giardino a partire dagli avanzi di cucina organici, attraverso corsi specifici.
L’iniziativa, partita in queste settimane, è realizzata dai Centri di Educazione Ambientale (Cea) del Sistema Ligure, con il coordinamento di Arpal-Crea e la collaborazione della Federazione regionale Ligure dei dottori agronomi e forestali. Prossimi appuntamenti, domani, mercoledi 29 giugno a Mignanego, venerdì 1 luglio a Serra Riccò, mercoledì 6 luglio alla Spezia.
Hanno aderito all’iniziativa 86 comuni liguri e entro ottobre 2011 i corsi avviati saranno una novantina.
Spiega Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria: “La pratica del compostaggio domestico sta vivendo un momento di grande diffusione e sviluppo in Liguria anche grazie ad azioni ed iniziative intraprese dalla Regione e dalle Province Liguri negli ultimi anni e che si sono recentemente intensificate. Oltre ad avere una importante valenza educativa verso comportamenti quotidiani orientati alla sostenibilità ambientale, il compostaggio “fatto in casa” assume rilievo particolare anche nelle strategie di organizzazione della gestione rifiuti perché consente di limitare lo smaltimento di rifiuto organico nelle discariche e conseguentemente diminuire i problemi gestionali quali la formazione di percolato e biogas”.
La Regione Liguria dal 2005 ad oggi ha impiegato risorse pari a circa 1 milione di euro per la realizzazione del programma di autocompostaggio domestico. Sono 185 i Comuni liguri oggi coinvolti che hanno complessivamente distribuito circa 31.500 compostiere. Sessanta amministrazioni locali hanno regolamentato il compostaggio domestico applicando una riduzione della tassa comunale a vantaggio dei cittadini che lo praticano.