Sestri Levante. “O saranno demoliti o cambieranno destinazione”: il destino dei pescherecci liguri sembra segnato. Il grido d’allarme arriva da Sestri Levante dove oggi il peschereccio tecnologicamente più attrezzato del Tirreno e Mare Ligure per la pesca a strascico è stato venduto a un armatore di San Benedetto del Tronto. Oltre all’Incantatrice, questo il nome dell’imbarcazione, che lascerà la Liguria per le Marche, anche il Chimera, peschereccio di 18 metri per 40 tonnellate di stazza che ha lasciato la Liguria per l’Adriatico.
La responsabilità “più che della crisi – spiega Alessandro Cappelli responsabile regionale della Confapi – è delle norme europee sempre più restrittive, in particolare sulla grandezza delle maglie delle reti. Le norme si applicano solo nel nostro settore visto che sappiamo come in agricoltura e allevamento vi siano stati aggiustamenti persino sulle sanzioni europee”.
“Con i costi del gasolio – dice Luigino Sartor della Federcoopesca- Confcooperative – è normale che i pescherecci industriali abbiano grossi problemi, la pesca a strascico dura tutto l’anno e poi ci sono i costi dei contributi. Se a questo aggiungiamo che manca l’apprendistato nella pesca professionale si intuisce subito che non vi sarà mai ricambio generazionale e quindi lentamente i pescherecci o saranno demoliti o cambieranno destinazione”