Genova. Marco Curzi ex tesoriere dell’associazione onlus Centro cooperazione sviluppo Italia, oggi, in veste di testimone ha raccontato per la prima volta la spartizione dei fondi in aula.
Curzi aveva già patteggiato un anno e quattro mesi di condanna nel processo che vede incriminati l’ex presidente Ccsi, Oppedisano, l’ex segretario generale Simone Castellini, l’ex coordinatrice dell’onlus in Mozambico, Patricia Cavanis, e l’ex responsabile in Nepal, Enrico Crespi.
Per Oppedisano e Castellini le accuse sono di associazione per delinquere e appropriazione indebita, mentre per la Cavanis, e Crespi, l’accusa è di appropriazione indebita. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesco Pinto, Oppedisano, Castellini e Marco Curzi si sarebbero associati promuovendo e costituendo un’associazione finalizzata all’appropriazione indebita riferita ai fondi derivati dalla beneficenza pubblica e privata destinata all’infanzia indigente del terzo mondo.
In particolare Curzi e Castellini si sarebbero appropriati di somme di denaro a più riprese ricorrendo ad artifici contabili. Gli altri due imputati, Patricia Cavanis ed Enrico Crespi, secondo gli investigatori, avrebbero distratto alcuni fondi destinati all’assistenza dell’infanzia.
“Sì, ci spartivamo i fondi con Castellini e Oppedisano. Lo abbiamo fatto per un anno e mezzo – ha detto in aula Curzi – Quei soldi erano il frutto della sovrafatturazione”.