Economia

Genova, Fgci: “No all’aumento delle tasse, l’Università deve essere per tutti”

Palazzo Balbi Senarega, università

Genova. La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani di Genova apprende con rammarico la decisone dell’Università degli Studi genovese di aumentare le tasse per l’iscrizione ad alcune Facoltà.

“Ci diciamo contrari ad un ulteriore aumento dei già elevati contributi che gli studenti devono versare ogni anno all’ateneo genovese – spiega il coordinatore dei Giovani Comunisti, Andrea Vezzali – l’aumento si aggiunge a una serie di ingenti costi per la formazione universitaria a carico delle famiglie e degli ‘studenti lavoratori’. A nostro avviso questo decisione rientra in una visone miope dell’istituzione universitaria e in una logica volta a escludere i meno abbienti dai più elevati gradi di studio”.

I Giovani Comunisti guardano anche  con viva preoccupazione alla riforma dello Statuto in approvazione presso gli organi di governo dell’ateneo genovese. “Riteniamo infatti che una riforma tanto vasta e articolata, che stravolgerà l’assetto e le finalità dell’Università, debba essere svolta coinvolgendo il più possibile le varie componenti che si relazionano con l’ateneo – continua Vezzali – Per noi l’università non è un’azienda finalizzata a formare tecnici ubbidienti, bensì un luogo di ricerca e didattica, con il fine di trasmettere e ricercare il sapere e formare cittadini e uomini liberi e capaci”.

“Prima di giungere a un’approvazione definitiva della riforma auspichiamo quindi un reale coinvolgimento di studenti, ricercatori, professori e tecnici-amministrativi di tutto l’ateneo, che è per la città e per la Liguria una risorsa e un’istituzione di capitale importanza”, conclude Vezzali.

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