Genova, ecco il progetto per un porto attento all’ambiente e ai consumi energetici

porto

Genova. L’Autorità Portuale, la Provincia di Genova e Fondazione Muvita hanno presentato il nuovo Piano Energetico Ambientale Portuale (Peap), che ha lo scopo di abbattere di 200 mila tonnellate l’anno la CO2 emessa dal porto di Genova con 60 milioni di euro d’investimenti in nuove energie.

Strumento unico finora in Italia per promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica in aree portuali, il Peap grazie al suo carattere innovativo è stato riconosciuto dalla Commissione Europea come partner ufficiale della campagna continentale per l’Energia Sostenibile. Il piano vuole trasformare lo scalo di Genova in un ‘green port’ del futuro, grazie a nuovi impianti solari, fotovoltaici, eolici e per l’elettrificazione delle banchine istallati nelle aree portuali, con un beneficio potenziale di circa 200.000 tonnellate di emissioni di CO2 in meno entro il 2020.

L’elettrificazione delle banchine, nell’area delle Riparazioni Navali del porto di Genova, sarà il primo passo per evitare che le navi ormeggiate tengano a lungo in funzione i motori ausiliari immettendo nell’aria grandi quantità di gas serra proprio nel cuore della città. L’Autorità Portuale ha già inserito il progetto, finanziato dalla Regione Liguria, dal Ministero dell’Ambiente e dalla stessa Autorità Portuale per un importo di circa 13 milioni di euro, nel suo programma di politica ambientale, prevedendone il completamento entro il 2013. Previsti inoltre dal Peap un impianto eolico da 39 torri sulla diga foranea, 29 impianti fotovoltaici distribuiti sulle coperture degli edifici portuali per 5.600 chilowatt di potenza, e 3 impianti solari termici sulle coperture degli edifici portuali.

L’elettrificazione delle banchine potrà far risparmiare al porto di Genova quasi 10.000 tonnellate di emissioni di CO2 l’anno, l’impianto eolico 6.000 tonnellate, il fotovoltaico 3.600 tonnellate, il solare 100 tonnellate ogni anno. Contro il ‘global change’, l’Autorità Portuale e la Provincia di Genova hanno pertanto già realizzato un piano completo d’intervento, il Peap appunto, completamente finanziato da risorse interne e assegnato per la sua realizzazione alla fondazione Muvita, con il supporto dell’Ats Muvita Energie Intelligenti. L’investimento previsto per l’elettrificazione delle banchine é di 13 milioni di euro, l’impianto eolico di 20,1 milioni di euro, gli impianti fotovoltaici di 24,4 milioni di euro e gli impianti solari di 0,4 milione di euro, per un totale di 57,9 milioni di euro di lavori subito realizzabili. Il porto di Genova ha peraltro aree molto ampie che possono essere oggetto di interventi di riqualificazione energetica, a beneficio delle imprese che vi operano e che consumano energia, e con evidenti derivati positivi per l’ambiente dell’intero territorio della Provincia di Genova.

Il porto di Genova è il primo, in Italia, a dotarsi di un piano antismog di sistema. Un motivo di orgoglio per il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo, che descrive il progetto di Muvita, la fondazione che ha curato il progetto, “all’avanguardia in Europa”. “A fine 2011 inizieranno i lavori per l’elettrificazione delle banchine nell’area delle Riparazioni Navali – annuncia Merlo – un anno il tempo per realizzare l’opera, per cui entro il 2013 le navi nei bacini e quelle ormeggiate potranno spegnere i motori ricevendo energia elettrica da terra”. “Tre società private – prosegue il presidente dell’Authority – hanno già presentato i progetti per l’impianto eolico da 39 torri sulla diga foranea e la commissione per il porto, insieme a Muvita, le sta esaminando in modo da individuare al più presto il soggetto assegnatario”. Lo sviluppo di impianti fotovoltaici e solari termici sui tetti degli edifici portuali sono gli altri due assi su cui stanno lavorando Autorità Portuale di Genova, Provincia di Genova e fondazione Muvita, di pari passo all’ambiziosa possibilità di trasformare il moto ondoso del mare in energia.

La facoltà di Architettura di Genova sta inoltre studiando nuove idee per la mobilità sostenibile di lavoratori, passeggeri e merci, per un porto capace di rispettare l’ambiente in cui opera. Il piano si rivela così “un’importante occasione di crescita per lo scalo del capoluogo ligure”, sottolinea il presidente Merlo. “Gli operatori stanno manifestando grande interesse – aggiunge – e già nel 2011 inizieranno alcuni dei progetti programmati con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e, in contemporanea, di aumentare le potenzialità del porto”. “Sono certo – conclude il presidente dell’Autorità Portuale – che il Peap migliorerà la qualità della vita di Genova e del suo porto, offrendo nuove occasioni d’investimento, per dare un contributo significativo alla candidatura di Genova a Smart City d’Europa”.

Sono mille gli ettari gestiti dall’Autorità Portuale di Genova che possono essere oggetto degli interventi del Peap, il piano energetico ambientale portuale, per ridurre gli sprechi energetici e realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare per esigenze di autoconsumo. Si tratta, in particolare, di cinquecento ettari di superficie a terra, e altri 500 di superficie a mare, senza contare i cinque chilometri di diga foranea e gli oltre trenta chilometri di banchine, suddivise in 13 terminal. Lo scalo, uno dei principali nel Mediterraneo, si estende su 20 chilometri di costa, sino al centro di Genova, snodo fondamentale per i traffici di merci e di passeggeri, tanto per l’area industriale e commerciale del Nord Italia quanto per il resto del Sud Europa. Nel 2010 il traffico passeggeri ha superato i 3 milioni e 630 mila passeggeri mentre quello delle merci si è attestato sul milione e 758 mila teu.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.