Genova. Nuove indiscrezioni trapelano dalle indagini su Don Seppia. La lente degli investigatori si è soffermata questa volta sulla basilica di Carignano: l’intreccio si sposta dunque dal ponente genovese al suo cuore.
In un locale ricavato dai due campanili, un sacerdote collaboratore del parroco gestiva un giro di ragazzini. Lo rende noto stamattina il giornale La Repubblica. Gli adolescenti coinvolti sono tutti di età tra i 14 e 16 anni. Lo ha dichiarato agli investigatori, Bernardina Masia, la perpetua di don Pier Carlo Casassa, parroco a Recco, in pensione dopo essere stato per tanti anni reggente a Carignano.
In questa inedita intervista che la perpetua ha rilasciato a Repubblica, la donna ha aggiunto: “Erano i genitori che dicevano che c’era qualcosa che non piaceva”, tanto che don Piero aveva deciso di cambiare la serratura della porta d’ingresso.
Gli investigatori devono ancora accertare l’attendibilità sia di don Piero, parroco di Recco, sia della sua perpetua. A Recco, don Seppia era stato vice parroco nel 1986, quando appunto don Casassa già lo segnalò alla curia, interpellando anche Tarcisio Bertone, all’epoca arcivescovo di Genvoa.