Genova. Sospinto dal vento delle amministrative e non ancora smaltito l’effetto quorum, il Partito Democratico dà il via domani, a Genova, alla Conferenza Nazionale per il Lavoro, con una due giorni di dibattito e commissioni a cui parteciperanno i grandi big democratici nazionali e locali. Genova capitale del lavoro, ma non solo.
La scelta di Bersani non è stata casuale: la città della Lanterna è capoluogo del “modello Liguria” che ha portato la vittoria del governatore Burlando, confermando la vocazione della regione a “laboratorio politico” per il centrosinistra, ma è anche, e soprattutto, il prossimo appuntamento elettorale da mettere al più presto in cassaforte, prima che il vento del cambiamento non si trasformi in tempesta, alle prese con il nodo primarie si, primarie no, per la candidatura del prossimo sindaco a Tursi.
Ogni discussione è stata spostata al post Conferenza, per dare il più possibile rilievo all’evento, ma l’annuncio di Marta Vincenzi che si è dichiarata disponibile alla consultazione popolare, potrebbe rimescolare le carte. Da domani, però, il vero protagonista delle discussioni targate Pd, almeno sulla carta, sarà il lavoro, declinato nelle sue forme più attuali e locali: precari, Fincantieri, giovani, Europa, crescita e futuro.
Sul palco della Fiera del Mare sfilerà l’establishment democratico al completo: dopo i saluti degli esponenti locali, Marta Vincenzi, Claudio Burlando e il segretario regionale Lorenzo Basso, Stefano Fassina, responsabile Economia, illustrerà la linea del partito. Sul palco, alla presenza degli oltre 600 delegati, interveranno anche la presidente Rosy Bindi, Enrico Letta, molti parlamentari, gli eurodeputati Sergio Cofferati e Francesca Balzani, mentre la chiusura, come da tradizione, spetterà al segretario Pierluigi Bersani. Oltre naturalmente ai rappresentanti delle imprese, dei sindacati (con i segretari nazionali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti), e delle amministrazioni.
“E’ per noi un onore ospitare la prima Conferenza nazionale per il Lavoro del Partito Democratico a Genova – spiegano Lorenzo Basso, segretario regionale, Giovanni Lunardon, vice segretario Pd Liguria, e Victor Rasetto, segretario provinciale – la città che si è liberata da sola nel 1945, la città della grande manifestazione del 30 giugno del 1960, del sacrificio di Guido Rossa, e che in questi ultimi due decenni ha cambiato pelle e assetti economici e sociali, ma non ha mai dimenticato il peso e la centralità del valore del lavoro nella sua identità”.
“La scelta di Genova è ancor più simbolica oggi per la nostra città, la Liguria e per il Paese, di fronte alla grande questione nazionale della cantieristica”. La vicenda di Fincantieri che ha duramente colpito Genova e la Liguria, è ancora attuale. “Insieme lavoratori, cittadini, categorie, sindacati e istituzioni hanno combattuto per dire no ad un piano industriale scellerato e hanno vinto, anche se la strada per dare un futuro di lavoro e di sviluppo ai nostri cantieri è ancora lunga e non certo priva di rischi”.
Il PD ha scelto dunque la città della Lanterna come sede della Conferenza Nazionale per il Lavoro. “Quel lavoro – concludono – che in questi anni il Governo ha ignorato, maltrattato e umiliato, restando latitante di fronte ai problemi della crisi economica, assente nelle scelte di politica industriale per il Paese e interessato invece ad alimentare il conflitto sociale e a minare l’unità sindacale. Ultima prova di questo atteggiamento gli inaccettabili insulti del Ministro Brunetta ai precari”.