Genova. Continua in Liguria la cosiddetta “emergenza profughi”, nonostatne il numero delle unità da gestire sia ancora limitato. L’ultimo problema da risolvere riguarda la quarantina di immigrati tunisini provenienti dal centro di accoglienza temporanea di Ventimiglia chiuso lunedì. In realtà sarebbero dovuti essere accolti da altre regioni, ma ciò non è avvenuto.
Attualmente il gruppo di immigrati, proveniente dalla temporanea collocazione ad Osiglia, è alloggiato in alcuni appartamenti messi a disposizione da un privato ad Albenga, assistito dalla Croce Rossa.
“Ma a causa degli spazi inadeguati ad ospitarli tutti e nel rispetto delle quote spettanti ai singoli comuni, diciassette di loro lunedì saranno trasferiti a Genova. Ventiquattro resteranno ad Albenga”, spiega l’assessore al Welfare della Regione Liguria Lorena Rambaudi, in prima linea con la Protezione civile regionale anche nei fine settimana.
La soluzione degli appartamenti di Albenga è stata scelta dopo che era venuta meno quella del residence Saraceno per un cavillo burocratico legato al rilascio in tempo da parte della Provincia di Savona di un documento che ne attestasse lo status di struttura ricettiva.
“E’ una situazione in continuo movimento – spiega Rambaudi -. Con la Protezione civile nazionale e regionale cerchiamo di venire incontro a tante difficoltà e ai comuni e a questo proposito devo dire che non era nostra intenzione ingaggiare un braccio di ferro, una sfida con il Comune di Albenga. Tutte le soluzioni, anche anomale, adottate nei momenti di emergenza, quando non ci sono alternative, con buon senso e la collaborazione trovano poi i necessari aggiustamenti, come in questo caso”.