Genova. “Sentiamo da più parti dichiarazioni di dirigenti del Partito Democratico che affermano che le primarie per l’elezione del sindaco si terranno solo nel caso di unanimità della coalizione – dichiara Cristina Morelli, esecutivo nazionale dei Verdi – e che al momento Italia dei Valori e Udc avrebbero messo il loro veto su questo tipo di consultazione”.
“Teniamo a precisare che, come Verdi, abbiamo espresso nelle ultime riunioni di coalizione la volontà di andare alle primarie per quanto riguarda la Provincia di Genova, dove Alessandro Repetto non è più ricandidabile, mentre abbiamo considerato naturale la ricandidatura di Marta Vincenzi per la carica di sindaco in quanto prossima alla scadenza del suo primo mandato.
Sinceramente non capiremmo perché, quando quattro anni fa chiedemmo una verifica prima di ricandidare Repetto, ci venne risposto che un amministratore al primo mandato è automaticamente ricandidato. Non mi sembra che nessuno abbia messo in discussione il secondo mandato di Burlando, eppure, forse, qualche parola contro ci sarebbe anche stata da dire”, continua Morelli.
“Come partito non abbiamo ancora deciso come schierarci alle prossime amministrative, dopo aver avuto non pochi problemi con gli altri partiti della coalizione, ma chiediamo che venga rispettato anche questa volta il principio che si è sempre fatto valere nei casi di sindaci al primo mandato.
Piuttosto – rilancia la Morelli – apriamo le primarie dei programmi con la città, e su quello che uscirà da questa consultazione chiediamo alla sindaco di esprimersi e di lavorare nel futuro mandato sulle priorità scelte dai cittadini. Questa sì sarebbe la vera partecipazione di cui tanto si parla ma che poi fondamentalmente è sostanza orticante per i rappresentanti dei partiti”.
“Non vedo in questo momento grandi menti illuminate in questa città che abbiano voglia di spendersi in questo difficile momento. Così come non possiamo appoggiare le proposte uscite sui giornali, dove qualcuno che, mentre da una parte inneggia alle figure slegate dai partiti di Pisapia e De Magistris, dall’altra parte propone invece per Genova funzionari di partito, sicuramente tutte ottime persone, ma che non possono rappresentare l’onda nuova che chiede il nostro paese in questo momento. Smettiamo dunque questo stupido e inutile massacro – conclude la rappresentante dei Verdi – e iniziamo invece a parlare di contenuti, perché solo su questo confronto saremo in grado di aggregare persone, partiti , consenso e soprattutto riportare Genova, la nostra città, i suoi bisogni e le sue prospettive, al centro del dibattito, dovere morale di chi fa politica”.