Cronaca

Don Seppia resta in carcere: accuse ridimensionate, ma il quadro probatorio si irrobustisce

tribunale

Genova. Nonostante la violenza sessuale sia stata derubricata in tentata, così come l’induzione alla prostituzione, mentre per le cessioni di droga si parla di offerte “il quadro probatorio si è però sensibilmente irrobustito, per l’insistenza, gli sms e le telefonate e gli abbracci e tentativi di approcci fisici così come testimoniati dai ragazzini”. Lo ha scritto il gip Annalisa Giacalone nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere su don Seppia, l’ex parroco di Sestri Ponente arrestato lo scorso 14 maggio.

“L’estrema gravità delle contestazioni – scrive ancora il giudice – riflette la pericolosità sociale di don Riccardo Seppia il quale, per dare sfogo alle sue perversioni, non ha risparmiato i giovanissimi frequentatori della sua parrocchia, rendendoli oggetto di attenzioni morbose, pesantemente invasive e, nel caso del chierichetto di 15 anni, a veri e propri tentativi di violenza sessuale”.

“Il contenuto di telefonate e messaggini – spiega il gip – rivelano le situazioni in cui si trovava l’indagato e consentono di capire quando era fuori di testa e quando erano lucidamente rivolti alla ricerca di minori per soddisfare il proprio appagamento sessuale”. Per quanto riguarda la tentata induzione alla prostituzione, il gip fa riferimento all’episodio in cui don Seppia cerca di organizzare un incontro con un ragazzino di origini albanesi di 16 anni.

“Il primo maggio – si legge nell’ordinanza – don Seppia organizza un incontro per i giorni successivi, ma l’evento non si realizza per impegni dell’indagato”. Circostanza confermata anche dalla testimonianza dello stesso ragazzo. La violenza sessuale sul minore, “viene meno e diventa tentativo in base a quanto raccontato dalla stessa vittima. In tutte le audizioni, infatti, il ragazzino nega di essere stato baciato dal parroco, anche perché conosceva già l’orientamento sessuale di Seppia. Resta comunque la tentata violenza per l’abbraccio da dietro, la mano sul ginocchio e la pacca sul fondoschiena”.

Il nuovo documento ha annullato la precedente ordinanza del gip di Milano, ridimensionando le accuse nei confronti dell’ex sacerdote. Nei prossimi giorni, don Seppia verrà interrogato ancora dal gip nel carcere di Marassi.

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