Tigullio. L’onorevole Gabriella Mondello (Udc) nonostante il successo della manifestazione svoltasi venerdì scorso a Roma che ha indotto il Governo e l’azienda a ritirare il piano industriale continua a seguire con attenzione quanto accade nella capitale e in Liguria.
“Il tavolo regionale era già stato chiesto dalla sottoscritta nel mese di ottobre con l’obiettivo di salvaguardare la cantieristica e i posti di lavoro – continua la Mondello – dal consiglio regionale fissato per domani, con all’ordine del giorno il tema Fincantieri, deve arrivare un segnale forte che preveda un nuovo piano industriale in grado di rilanciare la cantieristica nel nostro paese”
Purtroppo negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un balletto di notizie contraddittorie che hanno finito per esasperare gli animi dei lavoratori e non contribuiscono ad un dialogo pacato e sereno tra tutti i soggetti interessati a trovare le soluzioni migliori.
“Era stato proprio il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, nel febbraio scorso, nel rispondere alla Camera ad una mia interrogazione – continua la Mondello – durante la trasmissione televisiva “Question Time Camera” a sollevare le proteste. Nell’occasione Romani aveva annunciato il riposizionamento e la razionalizzazione della cantieristica ligure che prevedeva per il Muggiano di La Spezia il “comparto militare”, mentre a Riva Trigoso veniva relegata la meccanica componentistica”.
Certo il tavolo regionale della Liguria, da attuarsi al più presto, come avviene per la Campania, deve avere poi un momento di confronto con il Governo per verificare la volontà che non venga interrotto quel dialogo intrapreso durante la riunione di venerdì.
“La posizione dell’Udc è sempre stata chiara e netta – continua la Mondello – senza primogeniture e facili trionfalismi abbiamo lavorato in questi mesi con l’unico scopo di garantire l’occupazione nei tre cantieri della Liguria e in modo particolare per lo stabilimento di Riva Trigoso”
Una battaglia non solo per assicurare la salvaguardia del posto di lavoro alle maestranze, ma soprattutto per tenere viva una delle principali attività della Liguria che nel secolo scorso ha garantito occupazione a migliaia di lavoratori e nel contempo permesso al nostro Paese di essere leader nel mondo delle costruzioni di navi di ogni genere.