Genova. Anche il movimento degli “indignatos” genovesi porta il suo contributo alla campagna referendaria su nucleare, gestione privatizzata dell’acqua e legittimo impedimento.
A distanza di due settimane dalla fondazione di “Italian – Revolution, Democrazia reale ora Genova”, che ha ricalcato le tracce dell’omonimo movimento spagnolo, gli indignatos tornano ad occupare piazza De Ferrari in quello che è ormai diventato un appuntamento consolidato e settimanale, con striscioni e cartelli che richiamano i quesiti referendari e la contrarietà alla guerra.
In rete è disponibile il manifesto del movimento. Tra le priorità: uguaglianza, progresso, solidarietà, libertà di accesso alla cultura, sostenibilità ecologica e sviluppo. Senza tralasciare i diritti fondamentali “che dovrebbero essere protetti dalla società: diritto alla casa, occupazione, sanità, istruzione, partecipazione, beni necessari”. Per ritornare ad “essere persone, non prodotti del mercato” gli indignatos si prendono la strada per una “necessaria rivoluzione etica”. E su Facebook parte la campagnia virale: “stampatelo e appendetelo – scrive uno degli organizzatori – almeno nel vostro portone, poi se volete, potreste muovervi verso la prima fermata del bus sotto casa e poi magari verso il supermercato più vicino e poi, perché no, potreste proprio esagerare e appenderne qualcuno a scuola o al lavoro. Non fermiamoci”.
Il movimento non si ferma, aspettando l’appuntamento del 19 giugno, data in cui in tutta Europa è convocata la pacifica manifestazione contro il “patto dell’Euro”.