Bagnasco al convegno del Galliera: “Tutti vogliamo servire il meglio del bene comune”

angelo bagnasco

Genova. Il cardinale Angelo Bagnasco, oggi al convegno “L’ospedale del futuro nel futuro ospedale”, che ha preso il via questa mattina al Galliera, ha dichiarato: “Il nuovo Galliera nasce non da velleità, ma da un imperio interiore e ideale che si rifà al primo sogno e alla prima idealità” della fondatrice, la Duchessa di Galliera, “che vogliamo continui a vivere nelle maniera e nei modi più consoni”.

“Questo incontro tra Galliera, Città, Provincia e Regione – ha detto il cardinale Bagnasco, intervenuto in veste di presidente dell’ospedale – è importante e si svolge in un clima di fiducia e di incoraggiamento reciproco perché tutti vogliamo servire il meglio del bene comune della gente più debole e bisognosa”.

Il porporato ha poi ringraziato “tutto lo staff del Galliera perché ha voluto, con convinzione e passione, questo momento di incontro e apertura con la città e le istituzioni, un momento importante per noi e per il tessuto sociale nel quale prospettiamo e sogniamo una nuova realtà nell’assoluta continuità di ispirazione della Duchessa di Galliera che, con intuizione e solidarietà evangelica ed umana, ha voluto, per i malati più bisognosi ciò che di meglio vi potesse essere in quel momento storico”.

“In questo momento della storia, gli esempi virtuosi fanno decisamente bene e incoraggiano il sentire di tutti”. Il nuovo Galliera, ha detto il porporato, “e’ un segno di incoraggiamento per tutti anche in questo momento della storia in cui gli esempi virtuosi fanno decisamente bene e incoraggiano il sentire di tutti”. “Nel cda – ha aggiunto il porporato, in qualità di Presidente del nosocomio genovese – abbiamo molto parlato dell’ospedale per intensità di cura”. “Mi pare di poter dire – ha aggiunto – che dovrebbe essere un tentativo molto concreto e ragionato di dare un miglioramento ulteriore per offrire ai nostri degenti, non soltanto la cura e la professionalità necessaria, ma anche il prendersi cura, per le quali le tecnologie più avanzate sono umananente carenti”. Di qui l’auspicio affinché “il nuovo Galliera faccia un salto ulteriore di qualità, sia nella cura che nel prendersi cura”. Un aspetto che dipende “dalle persone umane, il capitale umano, ma anche dipende dalle strutture, dai luoghi, e dagli ambienti, che aiutano non poco in questo”.

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