Regione. Un vademecum sui livelli di accoglienza dei profughi in Italia in grado di garantire le medesime condizioni in tutte le regioni e di delineare una strategia post emergenza. E’ stato proposto dall’assessore alle politiche sociali della Regione Liguria e coordinatrice nazionale della commissione profughi in sede di Conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi e approvato oggi dalla Conferenza dei presidenti dopo essere stato presentato al capo della protezione civile, Franco Gabrielli.
“L’obiettivo – ha spiegato Rambaudi – è quello di arrivare ad un’integrazione sociale e non solo ad un’accoglienza di transito, tenendo presente il modello delle comunità individuato dallo SPRAR, la rete di accoglienza dei profughi”. “Il documento – ha continuato Rambaudi – redatto con il contributo di tutte le regioni e sottoposto all’approvazione delle commissioni profughi e volontariato, protezione civile e immigrazione, è stato valutato positivamente dal capo della protezione civile Gabrielli e diventerà parte di un’ordinanza nazionale per fare in modo che tutte le regioni assumano livelli minimi omogenei di accoglienza”.
Nel vademecum si fa riferimento ai requisiti che devono avere gli Enti gestori, le strutture di accoglienza, il percorso di integrazione alla base del quale non vi è solo vitto o alloggio. “Inoltre – ha continuato Rambaudi – è stato affrontato anche il tema del tempo vuoto che separa l’arrivo dei profughi dall’inizio di un qualsiasi lavoro. A questo proposito abbiamo chiesto al Ministero degli Interni, attraverso il capo della Protezione civile, la possibilità di predisporre progetti per l’impiego dei profughi in attività di volontariato all’interno delle comunità o attraverso tirocini formativi nelle aziende”.