Un derby strano. Favorito sulla carta il Genoa; sfavorita la Sampdoria. Il primo tranquillo, la seconda che lotta per non retrocedere.
Cose strane dunque. Alcuni sportivi sono anche un po’ disorientati, come se venissero a mancare alcune certezze quasi trentennali. Per questo sarà una partita anomala: molti andranno allo stadio con quella faccia che solo a Genova vuole dire qualcosa di chiaro e inesplicabile allo stesso modo; appartenere a un piccolo momento di storia sportiva della città e poi fiutare nell’aria quella situazione strana che mette in crisi sensazioni stratificate nel tempo diventate quasi esperienza di vita.
Si vedrà dunque.
Certo tra una selva di parabole satellitari, a Marassi riecheggeranno le prese in giro degli operai il lunedì mattina di tanti anni fa all’Italsider di Cornigliano o gli sfottò multi dialettali dei commercianti di via Macelli di Soziglia o ancora le suonerie dei telefonini che non vorresti mai sentire per 48 ore almeno per ricordarti chi comanderà per qualche mese in città.
Saremo tanti stasera.
Tantissimi da una parte e dall’altra, chi allo stadio, chi meno fortunato in ospedale in attesa di buone notizie, chi in casa reduce da ogni sorta di cabala, chi lassù nel terzo anello a guardarci da una tribuna di nuvole. Stasera alla 22.30 si conoscerà il verdetto provvisorio di una storia però ancora lunga e appassionante.